Studenti catanesi contro il rientro a scuola: “Il diritto alla salute così non è garantito”

Petizione della consulta provinciale, raccolte più di 10.500 firme: "Perché far correre rischi a noi e alle nostre famiglie?"

A pochi giorni dalla riapertura delle scuole, la Consulta provinciale studentesca di Catania si oppone fermamente al rientro non riscontrando le condizioni necessarie per tornare in presenza.
“Non crediamo opportuno rientrare a scuola, in un momento in cui la curva epidemiologica è già in netta crescita – spiega Piermaria Capuana, presidente e portavoce della Consulta provinciale studentesca di Catania -, senza tenere conto dei dati relativi al periodo immediatamente successivo la fine delle vacanze, disponibili tra almeno 15 giorni.
Non crediamo opportuno rientrare a scuola, in un momento in cui agli studenti, alle studentesse e al personale scolastico tutto non è garantito il diritto alla salute: il piano dei vaccini infatti, per quanto esistente, necessita di tempo per essere funzionale”.
“Inoltre siamo a conoscenza di un piano di trasporti sufficiente ma non adeguato (come dimostra il risultato del sondaggio avviato tra i 70.000 mila studenti della provincia di Catania), che potrebbe comportare il rischio di un nuovo boom di contagi in un’area, come quella nostra, dove normalmente il numero di contagiati è di gran lunga superiore rispetto a quello delle altre province siciliane”.
“Noi studenti desideriamo ardentemente rientrare a scuola, ma occorre farlo senza correre e far correre a noi e alle nostre famiglie ulteriori rischi. L’attuale curva di contagio – che ci vede come la terza regione italiana in termini di numero di persone ammalate di Covid – dimostra che sicuramente si ricorrerà alla Dad integrata, interrompendo nuovamente il nostro studio, tanto sacrificato in questi mesi”.
“Chiediamo quindi al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, massima autorità sanitaria in Sicilia, dopo la risalita della curva epidemiologica, di non avviare aperture scolastiche forzate e dannose. E lo chiediamo anche forti delle oltre 10.500 firme raccolte dalla nostra petizione che ne chiede lo slittamento. In assenza di regole certe – aggiunge Capuana – gli studenti catanesi non rientreranno a scuola”.
“La Cps Catania rivendica dunque i diritti e la considerazione che spetta loro come studenti, perché non si possono attuare scelte senza il coinvolgimento dei veri protagonisti, i giovani. Per mesi hanno deciso in Sicilia di metterci in Dad senza consultarci, oggi che i dati di contagio non sono affatto più bassi rispetto a mesi fa, decidono di farci rientrare. L’esatto contrario! Riscontriamo dunque scelte irrazionali e contraddittorie che ci preoccupano, ecco perché vogliamo essere ascoltati, compresi e resi partecipi”.
“Abbiamo dimostrato di saper essere maturi e responsabili, pertanto vogliamo la considerazione che ci spetta. Il nostro impegno dunque continua e faremo di tutto per garantire la salvaguardia degli studenti e delle loro famiglie.
Link raccolta firme https://www.charge.org/

 

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