La trattativa tra Sigi e Joe Tacopina per rilevare la proprietà del Calcio Catania si arricchisce di una nuova puntata.
Il botta e risposta nasce da una presa di posizione dell’avvocato italoamericano, dettosi pronto a comprare il club e nel contempo stizzito da una presunta mancanza di volontà di chiudere in tempi brevi della controparte.
La replica di Sigi non si è fatta attendere ed è giunta per bocca dell’avvocato Giovanni Ferraù: “E’ doveroso da parte di Sigi dire la verità. La trattativa è in corso, ribadiamo che è nostra intenzione cedere la società a un imprenditore che ha potenzialità economiche importanti”.
“Il 29 dicembre scorso abbiamo raggiunto con l’avvocato Arena un’intesa su tutti i punti del contratto e congiuntamente abbiamo deciso di firmare il 9 gennaio. Il 7 gennaio, nelle prime ore della mattina, ci è arrivata una nuova bozza e il giorno seguente in una riunione durata otto ore abbiamo convenuto con l’avvocato Arena di rivedere una serie clausole che non corrispondevano al contratto originario ricevendo massima disponibilità dalla controparte”.
“Ieri sera, alle 19.30, è giunta una ennesima, nuova formulazione del preliminare. Non entro nel dettaglio, ma è doveroso dare i tempi della vicenda. Abbiamo sempre fornito date concordate con l’investitore. Ancora oggi siamo convinti di poter firmare il contratto questa settimana, ma un contratto prevede due parti: non c’è una parte debole e una forte. In Italia siamo vecchia maniera, non utilizziamo comunicati per raggiungere un determinato obiettivo. Non ci aspettavamo un’altra uscita di Tacopina, ma è nel suo carattere”.
“La dignità del contraente va rispettata. Non vogliamo esser trattati da persone di Serie D, sebbene non credo che questo sia l’obiettivo dell’investitore. Credo che certe uscite di Joe siano date dal suo comportamento molto focoso. Se gli accorgimenti richiesti, che ci sono stati in qualche modo garantiti nelle interlocuzioni di oggi con l’avvocato Arena e Scibilia, verranno adottati, sono convinto che la possibilità di chiudere ci sia assolutamente”.
“Se saltano fuori nuovi creditori, come accaduto sino a fine dicembre, non è colpa di Sigi. Si tratta di cedere, ma nell’ambito di una compravendita. Altrimenti parleremmo di una donazione. Non possiamo acconsentire a uno sbracamento totale. Ripeto: sono ancora molto fiducioso e lo dico non per convinzione personale, ma in base ai contatti con la controparte avuti sino a oggi”.
“Abbiamo dovuto convocare una riunione dei soci Sigi alla luce delle ultime evoluzioni. Potremmo ancora stipulare l’atto giorno 16, ma non vogliamo pressione. Dalla riunione di giorno 8 eravamo usciti in perfetta sintonia con l’avvocato Arena. Ci è stato chiesto di dire sì o no stamattina stesso alla nuova bozza di contratto arrivata ieri sera. Il closing dovrebbe arrivare intorno al 19 febbraio, ma il problema non è dover far fronte alle scadenze di fine mese: ci penserà Sigi. Voglio continuare a pensare che le parti in causa abbiano a cuore il futuro del Catania. La Sigi lo ha di sicuro. Ora si tratta si chiudere”.