CATANIA – Rubano anche i defibrillatori, apparecchi che valgono poco economicamente ma molto per ciò che possono fare, ossia salvare una vita.
E’ successo in via Michele Rapisardi, nei pressi del Teatro Massimo Bellini, dove la cassettina medica che conservava il prezioso strumento è stata assaltata e svuotata.
“Un gesto vile e vigliacco”, ha detto Antonio Barresi, papà del povero Raffaele, il giovane deceduto prematuramente per un attacco cardiaco mentre si trovava a scuola.
“Ignoti hanno rubato il defibrillatore collocato in via Michele Rapisardi – ha scritto Barresi sul proprio profilo Facebook – cosa possono recuperare 50 euro forse? Non hanno capito che era lì per salvare delle vite. Non è un giocattolo né un articolo di valore economico, ma di grandissimo valore umano, messo a disposizione per tutta la città, in ricordo di mio figlio Raffaele Barresi, che purtroppo non c’è più. Vi chiedo di condividere spero che chi abbia fatto questo si passi una mano nel cuore e lo restituisca”.
Appello per la restituzione lanciato anche dall’Associazione autisti soccorritori italiani, che condanna questo vile atto di inciviltà, appellandosi alla coscienza di chi ha sottratto il defibrillatore dalla teca, chiedendo di riconsegnare questo strumento salvavita alla città di Catania.