a.cig.) X Factor. Per la terza volta di fila il Catania pareggia e per la terza volta di fila il punto incamerato porta con se più di un rammarico.
Se contro il Bari la sensazione di aver perso un’occasione era dovuta al rigore fallito da Dall’Oglio in pieno recupero, contro Paganese e, oggi, Vibonese il rimpianto lo genera la superiorità nei confronti di un avversario limitato, che non per nulla sembra accogliere di buon grado il risultato finale.
Rispetto al recupero di mercoledì, i rossazzurri esibiscono maggiore piglio e intraprendenza, almeno nella prima metà di gara, ma a lungo andare pagano dazio alla fatica per gli impegni ravvicinati e all’esiguità di soluzioni in alcune zone del campo, complici le numerose assenze per infortuni e squalifiche: elementi come Pinto, senza alternative sulla corsia mancina, o Golfo sono palesemente stanchi e se pure l’inesauribile Welbeck mostra la corda il sospetto che il dispendio di energie si stia facendo sentire diventa una certezza.
A corto di uomini nel reparto arretrato, Raffaele opta come previsto per la difesa a quattro, ma tra le tanti varianti possibili sceglie la più coraggiosa proponendo un 4-2-3-1 con Dall’Oglio-Welbeck in mediana e quattro elementi in avanti: Manneh, Golfo e Russotto sulla trequarti a scambiarsi di posizione alle spalle di Sarao.
Una scelta tutt’altro che scontata, con annessa bocciatura di Maldonado in mezzo e Di Piazza in attacco, per ridare ai suoi quello slancio offensivo che a Pagani era mancato.
La voglia di spingere in effetti c’è e il Catania la manifesta in un primo tempo nel quale i padroni di casa stanno a lungo sulla difensiva, arroccati in un 4-4-2 nel quale Statella si abbassa a centrocampo lasciando Berardi e Plescia in avanti.
I primi squilli sono di Russotto, che prima cerca la porta con un destro da oltre venti metri respinto da Marson e poi reclama legittimamente un rigore per una trattenuta in area ai suoi danni (con tanto di maglia che si allunga) da parte di Sciacca.
Il movimento dei trequartisti rossazzurri toglie riferimenti ai padroni di casa e produce un’altra palla gol con Manneh, bravo a farsi luce ai venti metri e a prendere d’infilata la difesa avversaria: la conclusione a colpo sicuro del gambiano dal dischetto viene però corretta in angolo da un salvataggio in extremis di Ciotti.
I tempi sono maturi per il gol. Che arriva, ma è della Vibonese. Lo segna Plescia andando via sulla trequarti e approfittando dell’opposizione troppo timida di Welbeck, che invece di intervenire magari con un fallo tattico consente al palermitano di accelerare e di saltare in velocità Giosa prima di battere Confente (foto Galtieri sotto).
Svantaggio immeritato, che il Catania cancella subito con un perentorio colpo di testa di Sarao, al settimo centro stagionale, su corner di Dall’Oglio.
Il pari poco prima dell’intervallo è teoricamente un buon viatico per andarsi a prendere nella ripresa quel successo esterno che la differenza di valori legittimerebbe.
Non va così perché al rientro in campo la stanchezza diventa un fattore e contro una Vibonese che gioca chiaramente per il pareggio mancano forza e brillantezza per avere la meglio.
Il Catania spinge poco sulle fasce e non va oltre qualche lampo isolato: un colpo di testa alto di Pinto, che non sfrutta la libertà in area di rigore concessagli su preciso traversone di Silvestri; un destro da oltre venti metri di Russotto, il più vivace dei suoi, sul quale Marson arriva in tuffo; un’altra inzuccata alta di Giosa sugli sviluppi di un angolo.
Dall’altra parte Confente fa da spettatore, correndo un rischio solo a causa di un mezzo pasticcio tra Pinto e Giosa che consente a Statella di servire Plescia, la cui girata sotto misura, in equilibrio precario, è debole e larga.
Inutili i tentativi di Raffaele di mischiare le carte passando prima al 4-3-3 con l’innesto di Rosaia per Manneh e poi al 4-2-4 con l’inserimento di Maldonado, Di Piazza e Reginaldo: il risultato resta inchiodato sul pari, tra rimpianti e fiato corto. E mercoledì c’è il derby col Palermo.
VIBONESE-CATANIA 1-1
Vibonese (4-3-3): Marson 6.5; Sciacca 6, Bachini 5, Redolfi 5.5, Ciotti 6.5; Laaribi 6, Ambro 5 (6′ st Pugliese 6), Tumbarello 6; Berardi 6 (32′ pt Cattaneo 6), Plescia 6.5, Statella 6. In panchina: Mengoni, Falla, Fomov, Mahrous, Murati, Di Santo, La Ragione, Mancino, Leone, Parigi. Allenatore: Roselli 6.
Catania (4-2-3-1): Confente 6; Calapai 5.5 (39′ st Albertini sv), Silvestri 6.5, Giosa 5.5, Pinto 5; Welbeck 5.5 (39′ st Reginaldo sv), Dall’Oglio 6 (39′ st Maldonado sv); Golfo 5 (12′ st Di Piazza 5), Russotto 6.5, Manneh 6 (5′ st Rosaia 6); Sarao 6.5. In panchina: Santurro, Claiton, Izco, Vrikkis, Volpe. Allenatore: Raffaele 6.
Arbitro: Di Graci di Como 5.5
Reti: 36′ pt Plescia, 40′ pt Sarao.
Note: nessun ammonito. Angoli 6-0 per il Catania. Recupero: 2′; 4′.