CALTANISSETTA – Si rifornivano di cocaina a Canicattì e Catania per poi rivenderla a Caltanissetta. Ne acquistavano circa 100-200 grammi a settimana che poi tagliavano per rivenderla a 100 euro al grammo, incassando il doppio del costo della droga.
L’organizzazione messa in piedi da Giuseppe Fiume, 51 anni, è stata sgominata dai carabinieri di Caltanissetta con undici arresti dell’operazione River, che sono partiti dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia del clan Cappello di Catania. Quest’ultimo aveva parlato della vendita di droga a ‘Giuseppe’ che faceva il custode alla villa comunale.
Alla sua identità sono arrivati i carabinieri: Giuseppe Fiume, che, secondo l’accusa aveva organizzato un’attività di spaccio di tipo familiare, insieme al fratello Alessandro, al figlio Eros e al genero Mario Ragusa.
La droga, come spiegato in conferenza stampa dal comandante provinciale, il colonnello Baldassare Daidone, e dal maggiore Salvatore Vilona, viaggiava anche all’interno dei pannolini dei figli di Mario Ragusa e Giuseppe Fiume.
Questi ultimi poi operavano in maniera diversa. Il primo, infatti, spacciava direttamente nella sua abitazione di via Redentore dove quotidianamente si recavano decine di persone, tra studenti, artigiani, commercianti e professionisti. Il secondo, invece, consegnava la droga all’interno della sua Alfa Romeo 147 in giro per Caltanissetta e San Cataldo. Gli arresti sono stati eseguiti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Caltanissetta su richiesta della locale Procura Distrettuale.
GLI ARRESTATI. Questo l’elenco degli arrestati: Giuseppe Fiume, catanese di 52 anni (custodia cautelare in carcere); Eros Fabrizio Fiume, nisseno di 28 anni (custodia cautelare in carcere); Alessandro Fiume, catanese di 38 anni (custodia cautelare in carcere); G. D. (arresti domiciliari); Mario Ragusa, nisseno di 38 anni (custodia cautelare in carcere); Michele Ventura, nisseno di 41 anni (custodia cautelare in carcere); Isidoro Di Stefano, catanese di 40 anni (custodia cautelare in carcere); Santo Puglisi, cinquantenne catanese (custodia cautelare in carcere); Emanuele Cosimo Tringali, catanese di 41 anni (custodia cautelare in carcere); Diego Milazzo, 37 anni di Canicattì (custodia cautelare in carcere); Maurizio Emanuel Santoro, nisseno di 31 anni (custodia cautelare in carcere).