CATANIA – L’ultima fase eruttiva al cratere di Sud-Est dell’Etna si è conclusa alle 12.25 di oggi. Le colate di lava non sono più alimentate, i fronti di quella più lunga, in Valle del Bove, sono in raffreddamento. Il ‘braccio’ diretto verso sud-ovest ha percorso solo poche centinaia di metri in sovrapposizione alle precedenti colate. Lo rende noto l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania.
Persiste l’attività esplosiva nei restanti crateri, dove sporadicamente avvengono fenomeni esplosivi accompagnati da emissione di cenere, che si disperde rapidamente in atmosfera. La fase di decremento dell’ampiezza media del tremore è continuata fino a raggiungere valori medio-bassi nelle prime ore della giornata.
Successivamente, è stato osservato un moderato incremento verso valori medi dove tuttora permane. La sorgente del tremore è localizzata nell’area dei crateri Bocca Nuova e Voragine ad una profondità di circa 2.600 metri sul livello del mare. Dalle prime ore del mattino anche l’attività infrasonica ha mostrato un moderato incremento sia nel numero che nell’energia degli eventi, che risultano localizzati al cratere di Nord-Est.
L’analisi dei dati clinometrici ha mostrato variazioni a tutte le stazioni in concomitanza all’episodio di fontana di lava di ieri sera, con valori massimi (circa 2 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano. L’analisi dei segnali clinometrici delle ultime 12 ore non mostra variazioni significative. L’analisi dei dati della rete Gps delle ultime 24 ore mostra delle oscillazioni con ampiezza confrontabile con l’errore, e non si registrano variazioni significative.