AGRIGENTO – Vasta operazione della Guardia di Finanza nell’Agrigentino, eseguita un’ordinanza applicativa di misure coercitive – obbligo di firma e divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione – e un decreto di sequestro preventivo di beni nei confronti di sei persone coinvolte nella gestione di un Ente che si occupa di accoglienza di migranti richiedenti asilo.
Gli inquirenti ipotizzano che le società che gestivano alcuni centri di accoglienza simulassero di ospitare migranti per ottenere rimborsi da parte dello Stato, omettendo di annoiare nei registri i trasferimenti dalle strutture. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di truffa ai danni dello Stato.
Il sequestro preventivo riguarda beni per un valore di oltre un milione e trecentomila euro. I sei sono indagati per “associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di truffe ai danni dello Stato, realizzate nell’ambito della gestione di un Ente, che, in partenariato con numerosi Comuni della provincia, si occupa di accoglienza e ospitalità di migranti richiedenti asilo”.
Gli indagati coinvolti, a vario titolo, nella gestione amministrativa, contabile e operativa dell’associazione di promozione sociale Omnia Academy con sede a Favara, sono accusati di “aver fraudolentemente ottenuto contributi e finanziamenti pubblici per oltre un milione e trecentomila euro, pari alla somma delle rette giornalmente ottenute per l’accoglienza di migranti fittiziamente presenti nelle varie strutture gestite dall’associazione, alle spese fittiziamente sostenute e illecitamente fatturate ai danni dei vari Enti locali preposti all’erogazione dei contributi, nell’ambito dei progetti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”.
Le indagini di polizia economico-finanziaria affidate agli investigatori della Guardia di Finanza di Agrigento hanno permesso dice la Gdf, di dimostrare che “i responsabili della Omnia Academy, nel corso degli anni, hanno reiteratamente sottoscritto e presentato false dichiarazioni circa l’effettiva presenza degli ospiti nei vari centri di accoglienza gestiti dall’associazione, false rendicontazioni e attestazioni di spesa – documentate da fatture per operazioni inesistenti per oltre un milione di euro, omettendo anche di comunicare l’allontanamento dei migranti dai propri centri di accoglienza”.
Agli indagati è stata inibita la possibilità di contrarre con la Pubblica Amministrazione ed è stato imposto l’obbligo di presentazione alla pg.