L’isolamento dei pazienti Covid è completo al punto da non vedere in faccia neanche chi ti assiste e ti cura. Ecco che anche in Sicilia si cerca di porre rimedio a una condizione che, soprattutto psicologicamente, aiuta chi è malato.
Tute, maschere e dispositivi di protezione individuale, indossati quotidianamente da medici e infermieri nei reparti dedicati ai pazienti affetti da coronavirus, creano, infatti, una inevitabile distanza fra i degenti e i sanitari “spersonalizzando” e privando di un volto il legame antico che si crea da sempre tra chi è ammalato e chi si prende cura.
Il progetto pilota è stato attivato nel reparto di Terapia Intensiva del presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Sciacca dove si indossano tute “personalizzate” con il nome e soprattutto la foto di chi c’è dentro. L’idea, semplice ma efficacissima, ha consentito ai sanitari di uscire dall’anonimato imposto dal virus durante i turni di servizio facendosi riconoscere dai pazienti coscienti e dando un volto a chi presta le cure.
L’iniziativa di umanizzazione è stata decisa dalla Direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento grazie alla collaborazione del primario del reparto Francesco Petrusa, del coordinatore dell’unità, Marco Li Gioi, dell’infermiere Giuseppe Armato, che ha messo a disposizione i mezzi e le sue capacità nel’arte fotografica, e di tutto il personale.