CATANIA – L’Etna è un vulcano carico di energia interna che la notte scorsa dopo la mezzanotte ha dato vita generato getti di lava alti fino a mille metri sopra il cratere di Sud-Est (foto Roberto Viglianisi). L’attività parossistica, che si è conclusa intorno alle 10, ha prodotto una colonna eruttiva che si è alzata per diversi chilometri rispetto alla cima della montagna.
Durante questa attività, la quinta dall’inizio dell’anno, ha avuto inizio un secondo trabocco lavico dalla bocca della sella, alimentando un flusso lavico diretto verso sud-ovest. Dopo l’una l’Ingv-Oe di Catania ha registrato una repentina diminuzione della fontana di lava. Ma è continuata l’attività effusiva di due flussi lavici che si sovrappongono alle colate degli episodi precedenti.
Le colate di lava adesso non sono più alimentate, i fronti del ‘braccio’ maggiormente esteso, nella desertica Valle del Bove, si attestano a una quota compresa fra i 1.700 e i 1.800 metri. Il flusso lavico diretto verso sud-ovest ha percorso soltanto poche centinaia di metri in sovrapposizione alle precedenti colate. L’imponente nube di cenere lavica emersa dal cratere sospinta dal vento è ricaduta sui paesi e i centri abitati del versante occidentale dell’Etna.
L’ampiezza media del tremore, che segnala il movimento del magna nei condotti interni del vulcano, dopo la fase di incremento, alle 05:40 ha subito una riduzione, raggiungendo il livello medio dove tuttora permane. La sorgente del tremore vulcanico è tra i crateri Bocca Nuova e Voragine, a una quota di 2.400-2.600 metri sopra il livello del mare.
Anche l’attività infrasonica ha subito un consistente decremento sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi, che risultano localizzati al cratere di Sud-Est. L’ultima attività dell’Etna non ha avuto alcuni impatto sull’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania che è rimasto operativo.
Le immagini della spettacolare eruzione sono state catturate anche dalle isole Eolie, in particolare da Lipari, negli scatti di Fiorenzo Ippolito.