TREVISO – Un padre di 43 anni ha ucciso il proprio figlio di due anni e si è poi suicidato. Tutto è avvenuto a Castello di Godego, nel Trevigiano. A trovare i corpi è stato il nonno, che ha chiamato i carabinieri. La madre, in quel momento, era fuori casa.
Il bambino, secondo i primi accertamenti, è stato strangolato dal padre, che poi si è tolto la vita, tagliandosi la gola con un coltello da cucina. L’omicidio-suicidio si è consumato nel bagno di casa, un appartamento al primo piano di una palazzina di tre, dove il 43enne viveva assieme alla moglie, di origine romena.
L’uomo ha lasciato una lettera, di un paio di pagine, in cui spiega i motivi del gesto, che sarebbero da ricondurre allo stato di salute del figlio. Il matrimonio, hanno riferito amici e parenti della coppia, non aveva crepe; si trattava di una famiglia unita.
L’uomo lavorava in un’azienda di macchine impastatrici, la moglie era impiegata in una cooperativa trevigiana che presta servizi per gli ospedali. Non ci sarebbero stati problemi economici; il pensiero che assillava il padre era per il figlio, affetto da un grave problema di salute, per il quale i medici non avevano potuto dare speranze di guarigione.