PALERMO – Incarichi e consulenze assegnate dall’Assemblea regionale siciliana sono spesso generici e immotivati. Lo sostiene il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Sicilia, Vincenzo Lo Presti, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. A causa dell’emergenza pandemica la seduta non si è svolta nelle forme pubbliche ordinarie. I giudici hanno comunque tenuto una conferenza stampa.
Tra danno erariale e danni di immagine la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Sicilia ha emesso nell’anno passato 88 condanne per 9 milioni e 185 mila euro. Lo Presti ha fatto il punto sull’attività della sezione richiamando le sentenze più significative tra le quali quelle che hanno censurato alcuni casi di assegnazione nell’ambito dell’Assemblea regionale di incarichi e di consulenze ritenute ingiustificate. In alcuni casi “l’oggetto dell’incarico e i contenuti delle relazioni” sarebbero “assolutamente generici”.
In altri casi si tratta di “consulenze che si risolvono in una generica supervisione di atti già adottati dagli uffici interni del Consiglio regionale”.
“I pareri – scrive il presidente Lo Presti citando ii principi affermati nelle sentenze – possono essere forniti dagli uffici amministrativi interni del Consiglio regionale, specialmente quando si tratta di questioni prive di particolare complessità e per le quali sussistano adeguate professionalità all’interno dell’apparato amministrativo a supporto del Consiglio regionale”.