a.cig.) In fin dei conti bastava poco. Un lampo, un episodio. Che si fa attendere per oltre un’ora, ma quando arriva è la scintilla che accende il Catania e fa crollare il fragile muro avversario.
Tre gol in dieci minuti e la pratica Bisceglie è archiviata. Sembra semplice, raccontata così, ma in realtà il sesto successo esterno stagionale dei rossazzurri è più complicato di quanto non racconti il risultato finale.
I primi 45 minuti della partita disputata al Ventura, su un rettangolo di gioco davvero malmesso, confermano quanto la botta incassata nel derby col Palermo sia stata pesante. Il Catania sembra non aver smaltito le scorie della delusione di mercoledì e stenta a ritrovarsi evidenziando la delicatezza del momento, testimoniata dalle cinque giornate consecutive senza vittorie.
Raffaele prova a rispolverare la formula d’inizio campionato proponendo Tonucci e Claiton accanto a Silvestri in difesa e il 3-5-2 con Maldonado in regia. La lacuna sulla corsia mancina, priva di Pinto e Zanchi, viene colmata secondo previsione dirottando Albertini a sinistra mentre in avanti Di Piazza rileva Sarao con Russotto a svariare in appoggio.
Scelte che però non bastano a dare slancio al Catania, piatto e monocorde per l’intero primo tempo. Su un campo dal rimbalzo a dir poco problematico e contro un avversario come il Bisceglie che usa il canovaccio tipico, basato su spazi chiusi in mediana e ripartenze, i rossazzurri denunciano carenza di ritmo e brillantezza adeguandosi alla mediocrità di uno spartito tecnico che sino all’intervallo offre due sole palle gol, una per parte: Mansour la spreca girando a lato di testa un traversone dalla trequarti di Cittadino letto non benissimo dalla difesa; Di Piazza, imbeccato da Russotto, fa altrettanto provando un sinistro rasoterra da posizione defilata che viene neutralizzato da Spurio.
Nella ripresa il gruppo di Raffaele prova a metterci un po’ di piglio di più cercando le fasce sino a quel punto poco utilizzate, ma il primo guizzo in avanti lo producono i padroni di casa sfondando a destra con Makota, entrato da pochi istanti, e andando al tiro con Cittadino senza peraltro creare problemi a Confente.
Serve il classico episodio per cambiare il volto del match. Come sovente accade in casi simili, è un calcio piazzato a sbloccare la situazione: punizione dalla destra di Maldonado e colpo di testa vincente di Silvestri, tornato al gol a distanza di cinque mesi dal sigillo di Monopoli.
Un colpo da ko immediato per il Bisceglie, che non ha la tempra né la qualità per reagire. I padroni di casa sbandano e il Catania ne approfitta per affondare i colpi realizzando due reti quasi identiche che evidenziano tutti i limiti tecnici di una delle peggiori difese del torneo: pressione sul portatore di palla, recupero della sfera e volata verso la porta con sigillo finale.
Prima è Di Piazza, cresciuto dopo l’intervallo, a soffiare il pallone ad Altobello permettendo a Russotto di realizzare il primo gol della sua nuova esperienza in rossazzurro, poi è lo stesso Di Piazza a fare centro di sinistro sfruttando un break del nuovo entrato Welbeck su Romizi (foto Galtieri sotto).
Partita ampiamente finita, che regala giusto un’altra occasione per parte sventata dai due portieri (tiri di Rosaia a Makota) e il debutto del giovane cipriota Vrikkis, entrato negli ultimi 10′ al posto di Calapai.
Il 3-0 finale non è l’epilogo perfetto di una partita perfetta e non deve far pensare che ogni problema sia magicamente risolto, ma pesa – e tanto – per la classifica e soprattutto per il morale di una squadra che può e deve ritrovare certezze in vista del finale di stagione.
BISCEGLIE-CATANIA 0-3
Bisceglie (3-4-1-2): Spurio 5.5; Priola 5, Altobello 4.5, Bassano 5.5; Tazza 5 (30′ st Pedrini sv), Romizi 4.5 (30′ st Maimone sv), Cittadino 6, Giron 5.5; Mansour 5.5 (35′ st Rocco sv); Sartore 5 (35′ st Musso sv), Cecconi 5 (14′ st Makota 6). In panchina: Russo, Vona, Zagaria, Ferrante, Gilli, Vitale, Casella. Allenatore: Papagni 5
Catania (3-5-2): Confente 6; Tonucci 6, Claiton 6, Silvestri 7; Calapai 6 (36′ st Vrikkis sv), Dall’Oglio 5.5 (20′ st Welbeck 6.5), Maldonado 5.5 (32′ st Izco sv), Rosaia 6, Albertini 6; Russotto 7 (20′ st Golfo 6), Di Piazza 6.5 (32′ st Sarao sv). In panchina: Santurro, Giosa, Sales, Manneh. Allenatore: Raffaele 6.5
Arbitro: Maranesi di Ciampino 6.5
Reti: 18′ st Silvestri, 19′ st Russotto, 27′ st Di Piazza.
Note: ammoniti Tazza, Romizi. Angoli: 7-4. Recupero: 1′; 4′.