I dati Istat sul commercio di gennaio sono peggiori delle previsioni e attestano un crollo verticale delle vendite al dettaglio. Lo sostiene il Codacons, che sottolinea come l’emergenza sanitaria abbia avuto effetti non solo sul volume e sul valore delle vendite, ma anche sulle abitudini di acquisto dei cittadini.
Francesco Tanasi docente dell’Università San Raffaele Roma e segretario nazionale Codacons spiega che “il 2021 si apre con una fortissima crisi dei consumi, con le vendite che su base annua crollano del -6,8%. I dati dell’Istat però certificano anche come il Covid abbia influito sulle abitudini delle famiglie, che sempre più numerose guardano al prezzo per orientarsi nelle loro scelte: a gennaio si registra un boom per i discount che, a fronte di un calo delle vendite del -1,5% per la grande distribuzione, registrano un incremento a due cifre pari al +14,1%.
Il ricorso massiccio ai discount attesta il generale impoverimento delle famiglie, confermato proprio ieri dai dati Istat sulla povertà, e le profonde modifiche nei comportamenti degli italiani causate dal Covid. In tale quadro desolante, per i piccoli negozi la crisi è nera, con un calo delle vendite del -14,3% che, purtroppo, condannerà migliaia di esercizi alla chiusura entro il 2021”.