CATANIA – E’ ‘irrequieto’ l’Etna, con un carico notevole di energia interna da ‘scaricare’ all’esterno. Così, a circa sei ore dal precedente nella notte scorsa, fa registrare il decimo evento parossistico dal 16 febbraio scorso con fontane di lava, alte circa 300 metri, che dalle 9 circa fuoriescono dal cratere di Sud-Est, accompagnata dall’emissione di un’alta nube di cenere lavica.
Nuova ‘accelerazione’ sull’Etna con valori del tremore dei condotti magmatici interni che si mantiene molto elevato. Segnale di una grande energia che alimenta la fontana di lava che emerge dal cratere di Sud-Est, che ha raggiunto i 500 metri d’altezza, e l’emissione di un’alta colonna eruttiva che è alta 12 chilometri.
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio Etneo (Ingv-Oe) di Catania segnala anche che prosegue l’attività effusiva, che rimane confinata nella desertica Valle del Bove, ma con la colata che è ben alimentata. Il fronte lavico più avanzato ha raggiunto la quota di circa 1.800 m s.l.m., nelle vicinanze di Monte Centenari.
L’ampiezza del tremore vulcanico oscilla tra valori medi e bassi. Le localizzazioni della sorgente del tremore si mantengono in prossimità del Cratere di Sud Est, a circa 2.500 m s.l.m.
Gli eventi infrasonici sono poco numerosi e di debole energia localizzati in prossimità dei crateri cosiddetti Bocca Nuova e Voragine. L’aeroporto di Catania, al momento, è operativo.