PALERMO – In Sicilia i numeri tendono a essere un’opinione. Se oggi si scopre che nell’Isola i morti per Covid segnalati all’Iss erano più bassi di quelli reali, il 18 giugno dello scorso anno era accaduto che il dato sulle persone positive risultava gonfiato: 805 anziché 153. Nella realtà la Sicilia era quasi “Covid free”, sulla carta, invece, i contagiati erano il 500% in più rispetto a quelli reali.
Cos’era accaduto? L’assessore alla Salute Ruggero Razza, che oggi si è dimesso, spiegò che l’errore era dovuto al processo di allineamento dei dati, curato dall’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato: la registrazione in alcuni casi non teneva conto delle guarigioni dei pazienti, che così, dal punto di vista statistico, risultavano ancora positivi.
Attaccato dall’opposizione per avere sovrastimato i dati, Razza accusò i parlamentari di essere “nemici della contentezza” e poco dopo pubblicò su Facebook un fotomontaggio, poi rimosso, che raffigurava un gregge di pecore “che vanno in redazione”. Dopo la sollevazione dell’Assostampa, lo stesso assessore spiegò che l’immagine non si riferiva in alcun modo al lavoro dei cronisti.
I numeri in Sicilia sono un’opinione: già nel 2020 dati alterati
A giugno Razza era rimasto coinvolto nel caso dei valori Covid gonfiati