CATANIA – “Non abbiamo la certezza che la cenere vulcanica sia non nociva, vogliamo aprire una interlocuzione con l’Istituto superiore della sanità per un’analisi di quel materiale che lo ricordo viene per giorni maneggiato dalle persone e soprattutto viene utilizzato come strumento di gioco dai bambini”. Il governatore della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sull’attività eruttiva dell’Etna, pone una questione di merito all’istituto superiore di sanità.
“Vogliamo avere la certezza che la cenere non sollevi polveri nocive all’essere umano – aggiunge – e rimane il disagio e l’onere finanziario per i Comuni che vivono già alla giornata: vorrei poter disporre di risorse, e ne discuteremo oggi in giunta, per sostenere e cofinanziare l’intervento di rimozione della cenere nei comuni interessati”.
Non solo spettacolo. L’attività stromboliana con l’emissione di cenere dell’Etna sta provocando danni a piante e fiori coperti da una coltre nera che soffoca le produzioni con la necessità di avviare l’iter per la richiesta di calamità naturale. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sulle conseguenze dei fenomeni eruttivi che colpiscono il comparto florovivaistico in piena campagna commerciale.
“Le piante prodotte nell’area etnea in questo momento – sottolinea la Coldiretti – raggiungono tutt’Italia quindi bisogna sostenere maggiori costi sia per una selezione sia per la pulizia, che dev’essere fatta attentamente per i danni che potrebbero derivarne”.
“La manutenzione straordinaria va estesa anche alle serre ed in generale a tutti gli strumenti di lavoro e questo – continua Coldiretti – fa lievitare i costi aziendali. Danni anche alle colture nonostante gli effetti reali, soprattutto sugli ortaggi e sugli agrumi, saranno visibili solo tra qualche tempo”.