PALERMO – Si è vaccinata lo scorso 28 febbraio a Palermo, con una dose prelevata dal lotto Avb2856, sequestrato ieri dopo le tre morti sospette avvenute in Sicilia, e non ha avuto alcun problema. Grazia Napoli, docente di Estimo nell’ateneo palermitano, quando ha saputo che la partita di vaccini “incriminata” era la sua (l’Aifa precisa che “l’unico lotto di vaccino AZ oggetto del divieto d’uso sul territorio nazionale è il numero ABV2856”), non si è lasciata prendere dal panico e si dice pronta al richiamo che avverrà tra circa tre mesi.
“Non mi pare – spiega – che al momento ci sia motivo d’allarme. Nelle prossime settimane ne sapremo di più. I postumi della mia vaccinazione sono stati quelli previsti: una leggera febbricola, alcune ore dopo la somministrazione, rientrata con una Tachipirina. Nient’altro”.
Gran parte dei suoi colleghi, con ogni probabilità, è stata vaccinata con dosi prelevate dallo stesso lotto. “Non ho notizie di reazioni gravi”, aggiunge la docente. “Le persone che ho sentito hanno avuto reazioni simili alle mie, qualcuno con la febbre alta, anche a 39, ma rientrata con normali antipiretici. E’ andata meglio di come pensavo: mi ero preparata a una ‘degenza’ più lunga, preparando scorte di cibo. Non è servito”.
A Palermo la vaccinazione dei docenti universitari si è svolta in due tornate: un primo blocco il 21 e il 21 febbraio, al Policlinico; l’altro nel week-end successivo, nella cittadella universitaria, in viale delle Scienze. “Si è svolto tutto senza alcun intoppo, nessuna coda, ingressi e uscite separate”.
La prof: “Vaccinata col lotto incriminato, sto bene”
Palermo, l'insegnante universitaria non è allarmata: "Ho avuto i postumi previsti, farò il richiamo"