Il vescovo monsignor Antonino Raspanti della diocesi di Acireale, nel tradizionale scambio di auguri di Pasqua con gli organi di informazione, ha informato che i sacerdoti della diocesi, durante il tempo di emergenza pandemica, hanno partecipato alla costituzione del fondo di solidarietà, versando una somma di 50.000 euro. Con questa cifra sono stati acquistati dei dispositivi destinati agli ospedali di Acireale e Giarre per la lotta al Covid-19.
“Le nostre strutture sanitarie – ha detto il vescovo Raspanti – si sono trovate spiazzate nell’affrontare questa nuova emergenza. La nostra diocesi ha puntato sulla prevenzione attraverso l’adozione di misure di contenimento del contagio. Ringrazio di vero cuore i sacerdoti che hanno promosso l’iniziativa per l’aiuto concreto che hanno offerto alla comunità tutta. Mentre compiamo questi atti solidali per guarire il mondo dalle ferite provocate dalla pandemia dobbiamo tenere lo sguardo rivolto all’esempio di Gesù Cristo, ponendo particolare attenzione nei confronti dei più deboli al fine di lenire le sofferenze”.
“Attraverso quest’iniziativa abbiamo intenzione di creare una rete di solidarietà affinché le persone si sentano confortate in un contesto all’interno del quale creare una spirale di bene. Tutto questo può essere un’opportunità per noi tutti per volgere lo sguardo al futuro con più serenità e speranza. La carità – conclude il vescovo – non si ferma ma si moltiplica. La nostra società è paralizzata dalla paura ed è per questo che dobbiamo porre la nostra fiducia in Dio perché Lui non permetterà mai di portarci via la luce della speranza”.
Giovanni Rapisarda, direttore del Presidio Ospedaliero Catania, ha accolto con gioia e riconoscenza la notizia dell’acquisto delle strumentazioni mediche per gli ospedali di Acireale e Giarre: “Sento forte l’esigenza – ha dichiarato Rapisarda – di rimarcare la valenza esemplarmente significativa dell’iniziativa del vescovo Raspanti, che ha inteso sancire e impreziosire, non solo con la sua reiterata visita pastorale ai pazienti in degenza nei reparti Covid ma offrendo una nobile, tangibile e rara testimonianza di solidale e premurosa vicinanza con la costituzione del fondo, dal pregnante significato umano e cristiano”.
“Tutto questo, fonte di inesauribile sprone e di confortante motivazione, illumina la diuturna fatica di coloro che si trovano a combattere in prima linea con instancabile resilienza questa lunga e difficile lotta contro un male insidioso e letale, che continua a mietere vittime nel mondo intero”, ha concluso Rapisarda.
Sacerdoti donano 50.000 euro agli ospedali di Giarre e Acireale
Gesto di solidarietà della diocesi acese per l'acquisto di strumentazioni mediche