CATANIA – Telefonini e droga a disposizione di detenuti del carcere di Augusta. E’ quanto emerge da un’indagine della Guardia di finanza del nucleo Pef del Comando provinciale di Catania, che ha eseguito sedici arresti, uno dei quali ai domiciliari.
Oltre 70 militari delle Fiamme gialle etnee, con il supporto di unità cinofile e della componente Antiterrorismo e Pronto impiego, hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari, emessa dal gip di Catania su richiesta della Dda della Procura etnea, che ipotizza a vario titolo i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanza stupefacente e all’indebito procacciamento di apparati telefonici per i detenuti della casa circondariale di Augusta e di corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai doveri di ufficio.
L’indagine ha fatto luce su una ramificata organizzazione attiva tra Catania e Augusta, finalizzata al reperimento e allo spaccio di droga di varia tipologia (cocaina, marijuana, hashish e skunk) tra i detenuti del carcere di Augusta, oltre alla immissione e consegna, a favore degli stessi reclusi, di telefoni cellulari.
GLI ARRESTATI. Sono nove detenuti, un sovrintendente della polizia penitenziaria e sei ‘collaboratori’ esterni all’istituto penitenziario i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania. Il provvedimento dell’operazione ‘Prison dealers’ è stato notificato ai detenuti: Dario Giuseppe Muntone, di 36 anni, e Luciano Ricciardi, di 31, ritenuti gli organizzatori del traffico di sostanze stupefacenti; e a Sebastiano Buremi, di 27 anni, Francesco Ferlito, di 43, Giuseppe Genesio, di 33, Francesco Maccarone, di 48, Eros Milone, 23, e Simone Alfio Sapienza, di 23, ritenuti acquirenti e allo stesso tempo rivenditori di dosi di droga.
Arrestato il sovrintendente della polizia penitenziaria Michele Pedone, di 51, originario di Taranto, che avrebbe favorito l’ingresso in carcere di cocaina, marijuana, hashish e skunk e di telefonini cellulari con relative sim. Arrestati e condotti in carcere anche i presunti complici esterni: Giovanna Buda, di 32 anni, Rosaria Buda, di 37, Pietro Orazio Castro, di 28, Santo Riolo, di 39, e Michael Sanfilippo, di 22. Arresti domiciliari per Michael Cusmano, di 20 anni.
L’INDAGINE. L’associazione criminale è stata promossa da due detenuti nel carcere di Augusta, Dario Giuseppe Muntone e Luciano Ricciardi, i quali, attraverso telefoni cellulari illegalmente introdotti nella casa circondariale, hanno diretto le attività dei sodali all’esterno – volte al reperimento, al deposito e al trasporto di droga – oltre a a gestire la cassa comune.
Fuori dal carcere, Michael Cusmano si attivava per l’acquisto, presso alcuni fornitori (Santo Riolo e Michael Sanfilippo) delle partite di droga, che poi venivano custodite e confezionate in dosi, pronte per lo smercio, da Rosaria Buda.
Acquistata la droga, Michele Pedone, sovrintendente della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Augusta, aveva il compito, dietro compenso, del trasporto e dell’introduzione della droga nella stessa casa circondariale mentre Giovanna Buda ha garantito, d’intesa con i sodali, il costante approvvigionamento di telefoni cellulari e Sim card, oltre che i relativi accessori, per la successiva introduzione in carcere.
Lo stesso Pedone, individuato anche grazie al contributo fornito dal gruppo di comando del carcere di Augusta, godeva all’interno dell’istituto di connivenze e coperture sulle quali sono in corso ulteriori accertamenti.
Una volta introdotti in carcere i diversi quantitativi di droga, Muntone e Ricciardi provvedevano a cederli, dietro pagamento, ad altri reclusi (Sebastiano Muremi, Simone Sapienza, Giuseppe Genesio, Fabiano Scattamaglia, Eros Milone, Francesco Maccarrone e Francesco Ferlito), i quali, a loro volta, li rivendevano ad altri detenuti.
Augusta, droga e cellulari in carcere: 16 arresti
Lo spaccio era gestito dai detenuti con l'aiuto di un agente penitenziario TUTTI I NOMI - VIDEO