a.cig.) E se Dall’Oglio avesse segnato il rigore allo scadere contro il Bari? Con le ipotesi non si fa la storia, neppure quella dei campionati di calcio, ma al triplice fischio di Catania-Casertana il pensiero non può non volare alla sliding door principale della stagione rossazzurra.
Non solo perché da lì cominciò la flessione della gestione Raffaele, ma anche e soprattutto con riferimento al presente e a una classifica che dopo l’ennesimo passo falso di un Bari in crisi (ko 3-0 con la Turris) vede la formazione di Baldini a due soli punti dal quarto posto a 90′ dalla fine della regular season.
A meno di un suicidio sportivo dei biancorossi, che nell’ultima giornata ospiteranno il Bisceglie, sarà però difficile colmare la distanza domenica prossima, quando Silvestri e compagni renderanno visita al Foggia in un match comunque decisivo in chiave play off: c’è da difendere il 5° posto dalla Juve Stabia, anch’essa a quota 58 ma in svantaggio negli scontri diretti (così come lo sono i rossazzurri contro il Bari).
Al di là del ricorso per riavere i due punti di penalizzazione, sul quale il Collegio di garanzia del Coni si pronuncerà il 5 maggio (non è mai troppo tardi…), e di ogni eventuale scenario, resta il segnale forte e chiaro mandato dal Catania, rialzatosi subito dopo la sconfitta di Catanzaro: il secco 3-0 rifilato alla Casertana è figlio di una gara a senso unico, godibile e ben interpretata.
La voglia di mettere tra parentesi il primo stop del nuovo corso si combina bene con l’aggressività e la personalità esibite nelle uscite precedenti. Questo gruppo ha ritrovato certezze e riferimenti e sa come fare male, soprattutto contro avversari che giocano a viso aperto. I numeri, del resto, non mentono mai: 5 vittorie e una sconfitta dall’avvicendamento in panchina. Media da promozione, migliorata nonostante una contingenza piuttosto complicata.
Baldini si trova a fronteggiare un’emergenza offensiva non indifferente: Sarao e Di Piazza out per infortunio, Volpe con un’autonomia limitatissima, Piccolo convalescente e, ultimo guaio, l’indisponibilità di Russotto, neppure in panca a causa di un colpo rimediato in allenamento.
La soluzione? Niente 4-3-3 e spazio a un inedito 4-3-1-2 con un centrocampista in più, Dall’Oglio trequartista anomalo e il duo Reginaldo-Golfo in avanti. La formula funziona, complici i limiti difensivi di una Casertana che al Massimino conferma come non sia casuale il poco invidiabile primo posto nel girone alla voce gol subiti evidenziando un reparto arretrato troppo compassato e decisamente a disagio nelle scalate.
In mancanza di un centravanti di ruolo, i rossazzurri si muovono senza dare punti di riferimento in avanti, pressando i portatori di palla e attaccando a ondate grazie anche alla decisa spinta sulle fasce, in particolare la destra. E proprio da quel settore nasce il rapido vantaggio, frutto di un cross di Calapai sporcato da Izzillo sul quale il portiere Avella non brilla per riflessi accompagnando la sfera in fondo al sacco (foto Galtieri sotto).
Il Catania è a suo agio, diverte e si diverte. Le buone notizie in casa rossazzurra arrivano anche dalla difesa, dove un paio di interventi significativi di Silvestri segnalano il ritorno del capitano ai suoi livelli.
Priva dei due esterni d’attacco titolari, lo squalificato Pacilli e l’acciaccato Turchetta (in panchina), la Casertana non riesce a impensierire Martinez nonostante la scelta di Guidi di schierare dal 1′ l’esperto Castaldo allargando Cuppone, il più pericoloso dei suoi dall’alto dei 14 gol sin qui realizzati (senza rigori).
Perso Izzillo, infortunatosi in un contrasto con Welbeck, gli ospiti incassano pure il raddoppio. A firmarlo è l’ispirato Reginaldo, siglando una rete molto simile alla prima di Di Piazza contro il Potenza: palla filtrante di Pinto, sterzata secca a rientrare facendo fuori Carillo e destro a fil di palo.
Una pregevole combinazione Reginaldo-Calapai-Golfo con chiusura in extremis di Carillo e il giallo al diffidato Giosa chiudono un primo tempo che non appaga i rossazzurri, decisi a mettere in cassaforte la vittoria già in avvio di ripresa.
Una proiezione offensiva di Calapai che non trova un terminale a centro area apre un trittico di occasioni completato dalla bella punizione dal limite di Maldonado stampatasi sul palo a portiere ampiamente battuto e da un altro elegante fraseggio palla a terra concluso da un tiro appena oltre la traversa di Reginaldo.
Serve un’ora per vedere all’opera Martinez, chiamato alla respinta da un destro dal vertice dell’area di Longo che poco più tardi ci riprova dal limite con una conclusione troppo centrale. I conti, a un quarto d’ora dallo scadere, li chiude Giosa con un perentorio colpo di testa su corner di Dall’Oglio (foto Galtieri sotto).
Giochi fatti e spazio per i cambi. Baldini, che aveva già rilevato Izco con Rosaia, inserisce Manneh per Reginaldo e Albertini per Golfo e poi Zanchi per Pinto e Vrikkis per Welbeck preferendo il riposo per Volpe e Piccolo.
Minuti buoni per tutti, in vista dei play off. Che, classifica alla mano, oggi vedrebbero il Catania debuttare in casa proprio contro la Casertana. Se questa era la prova generale, è stata superata a pieni voti.
CATANIA-CASERTANA 3-0
Catania (4-3-1-2): Martinez 6; Calapai 7, Silvestri 7, Giosa 7, Pinto 6.5 (38′ st Zanchi sv); Izco 6 (20′ st Rosaia 6), Maldonado 6.5, Welbeck 6.5 (38′ st Vrikkis sv); Dall’Oglio 6.5; Reginaldo 7 (31′ st Manneh sv), Golfo 6.5 (31′ st Albertini sv). In panchina: Santurro, Borriello, Sales, Claiton, Volpe, Piccolo. Allenatore: Baldini 7.5
Casertana (4-3-3): Avella 5; Hadziosmanovic 5.5, Ciriello 5, Carillo 5 (25′ st Buschiazzo 5.5), Del Grosso 5 (31′ st Varesanovic sv), Izzillo sv (20′ pt Matese 5.5), Bordin 5 (25′ st Santoro 5.5), Icardi 5.5; Longo 6, Castaldo 5 (31′ st Rillo sv), Cuppone 5. In panchina: Zivkovic, Polito, De Vivo, De Lucia, De Sarlo, Rosso, Turchetta. Allenatore: Guidi 5
Arbitro: Marini di Trieste 6.
Reti: 9′ pt Calapai, 34′ pt Reginaldo, 30′ st Giosa.
Note: prima della partita il sindaco di Catania Salvo Pogliese e l’assessore allo Sport Sergio Parisi hanno intitolato la tribuna stampa a Stefania Sberna, storica speaker rossazzurra scomparsa recentemente. Ammoniti Matese, Giosa, Bordin. Angoli: 10-2. Recupero: 2′; 3′.
Corri Catania
di Alberto Cigalini. Partita a senso unico con la Casertana: 3-0 con gol di Calapai, Reginaldo e Giosa. Play off: rossazzurri tra attacco del 4° posto e difesa del 5°