PALERMO – Sicilia in controtendenza col resto d’Italia per quanto riguarda i nuovi casi (in aumento, +52%, contro il calo nazionale) e la soglia di saturazione dei posti letto in terapia intensiva (19% contro il 40% nazionale).
AUMENTANO I NUOVI CASI. Nella settimana 31 marzo-6 aprile in Sicilia risulta in peggioramento l’indicatore relativo ai “casi attualmente positivi per 100.000 abitanti” e si registra un aumento dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente: 502 casi per 100 mila abitanti, il 52,1% in più. I dati arrivano dal report della fondazione Gimbe.
Sotto soglia di saturazione i posti letti in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19. La percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 5,4% (media Italia 6%); la percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 32,2% (media Italia 36,8%); la percentuale di popolazione 70-79 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari all’1,8% (media Italia 2,2%).
“Per la terza settimana consecutiva – dice Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – continua in Italia la lenta discesa dei nuovi casi, anche se il calo degli ultimi giorni è sovrastimato per il tracollo dell’attività di testing durante il periodo pasquale: -128.141 persone testate rispetto alla settimana precedente e -304.499 rispetto a quella ancora prima”.
Se a livello nazionale la variazione percentuale dei nuovi casi e i casi attualmente positivi sono in calo, la variazione percentuale dei nuovi casi cresce in 4 regioni, in particolare in Sicilia e Sardegna dove l’incremento supera il 50%.
SITUAZIONE NEGLI OSPEDALI. A livello regionale, in Sicilia, così come riportato nel monitoraggio dell’Agenas (aggiornato al 7 aprile), si registra una occupazione del 19% delle terapie intensive, contro il 40% del dato nazionale. Mentre, per quanto riguarda le degenze ordinarie, si rilevano ricoveri pari al 29%, rispetto al 44% della media italiana. La percentuale di pazienti Covid attualmente ricoverati in rianimazione, in rapporto a 100 mila abitanti, è del 3,1 per cento, rispetto al 6,1 del resto d’Italia.
In particolare, il livello di occupazione degli ospedali nel Palermitano è costantemente monitorato e, al momento, non raggiunge livelli di allerta. Risultano ancora disponibili, infatti, 46 posti in terapia intensiva e 113 di degenza ordinaria. Inoltre sono utilizzabili, all’occorrenza per i cittadini che non necessitano di cure ospedaliere, il 90 per cento dei posti nelle Rsa dedicate e l’85 per cento nel Covid hotel.
Tale ricognizione è stata effettuata nel corso di un incontro tenuto dal presidente della Regione, Nello Musumeci, con i manager delle Aziende sanitarie e ospedaliere palermitane e con il commissario straordinario per l’emergenza Covid Renato della Costa.
«Ho chiesto ai direttori generali – sottolinea il governatore – un ulteriore sforzo per far fronte all’aumento della pressione sugli ospedali, dove, comunque, si stanno continuando a garantire servizi e assistenza sanitaria anche per le patologie non Covid. E di tutto questo, per l’ennesima volta, voglio ringraziare il personale medico e paramedico che da oltre un anno sta dando prova di straordinario impegno».
Dopo un lieve rallentamento coincidente con le festività pasquali, è tornato a pieno ritmo il processo di somministrazione dei vaccini: sono circa 19 mila i siciliani che ieri hanno ricevuto una dose.
Covid, in Sicilia nuovi casi in aumento rispetto al resto d’Italia
Nell'Isola +52% secondo i dati della scorsa settimana. Migliore la situazione negli ospedali: occupato il 19% dei posti in terapia intensiva contro il 40% nazionale