CATANIA – La Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di confisca nei confronti di Giuseppe Vasta, catanese, attualmente recluso nel carcere di Agrigento. Le indagini sono state eseguite da unità specializzate del Gico e del Nucleo Pef di Catania.
Nell’ambito delle verifiche è stata accertata la pericolosità sociale di Vasta, già condannato due volte (nel 2016 e nel 2018) rispettivamente per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente e per porto di arma clandestina, nonché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per essere stato partecipe di un’associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti.
Oltre all’attività di spaccio, le Fiamme gialle hanno riscontrato la sproporzione tra il profilo reddituale del nucleo familiare di Vasta e il complesso patrimoniale, composto da un’attività commerciale – rappresentata da un bar a Catania, formalmente intestato alla moglie – oltre che da disponibilità finanziarie, costituite da conti correnti accesi presso vari istituti di credito.
Le indagini hanno consentito di appurare che i coniugi, a fronte di redditi pari a zero, avrebbero effettuato rilevanti investimenti per l’acquisto del bar, alla cui inaugurazione avrebbe presenziato il reggente del clan mafioso dei Cursoti.
Al termine dei controlli è stata disposta la confisca del bar Rocher; sequestrate anche disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 220 mila euro.
Sequestro beni a narcotrafficante catanese, c’è anche il bar Rocher
Nel mirino della guardia di finanza il patrimonio di Giuseppe Vasta VIDEO