“11700… unica ragione di vita”, “11700: storia e identità di una città”. Negli striscioni esposti in piazza Università, questo pomeriggio, c’è il senso della manifestazione organizzata dai tifosi della Curva Nord per ribadire l’importanza di quel che rappresenta la matricola del Calcio Catania per i sostenitori rossazzurri.
In un periodo delicato per il futuro del club, i tifosi catanesi, tra un coro e l’altro, hanno fatto sentire la propria voce spiegando come la prosecuzione della storia dell’attuale società sia l’unica opzione ritenuta accettabile.
“Mai avremmo pensato di dover specificare per quale Catania saremmo scesi in piazza – si legge nel comunicato diffuso per spiegare le ragioni dell’iniziativa – ma quanto sta accadendo in città negli ultimi giorni ci obbliga a farlo. Si tratta del Catania dei nostri nonni, dei nostri padri, della tradizione, della comunità, della militanza, delle trasferte, di quanti hanno perso la vita per seguirlo, delle gioie (poche) e dei dolori (tanti), delle vittorie e delle sconfitte, delle promozioni e delle retrocessioni, degli otto anni consecutivi in serie A e dello spareggio di Cosenza contro la Nocerina”.
“Il Catania di tutti noi, quello inciso nelle nostre vite, nelle nostre lacrime, nelle sciarpe e nelle bandiere che con orgoglio sventoliamo. Il Catania la cui storia è custodita nel n° 11700 dell’unica matricola che ci rappresenta. Per molti questa squadra, distrutta dalla ignobile gestione di Nino Pulvirenti, dovrebbe essere lasciata morire con il suo carico di debiti. Ma sappiate che se dovesse essere questo il destino che ci spetta, perché è vero i debiti sono troppi, non andremo incontro ad esso senza lottare. Non abbiamo intenzione di abbandonare la nave quando infuria la tempesta. Non lo abbiamo fatto nel 1993, nel 2003, nel 2015 e non lo faremo neanche oggi”.
“Difenderemo la matricola, che per noi È AL PARI DELLA CHAMPIONS LEAGUE, DELLO SCUDETTO CHE NON ABBIAMO MAI VINTO E MAI VINCEREMO. Perché non siamo in cerca di una squadra per cui tifare, che abbia la maglia rossa e azzurra e si chiami Catania. Noi una squadra ce l’abbiamo già”.