E’ stata una sorta di festa della “liberazione” posticipata la prima giornata “gialla” in Sicilia dopo mesi di restrizioni anti-Covid. Complice una temperatura estiva, col termometro che ha toccato quasi trenta gradi in alcune zone dell’isola, chi ha potuto fin dalle prime ore del mattino si è recato in spiaggia a godersi il sole e il mare cristallino.
Pieni i tavolini all’aperto di bar e ristoranti, una sorta di new deal, nonostante la crisi rimanga profonda con tante attività commerciali che probabilmente non riapriranno più e che presto, probabilmente, saranno rilanciate da chi approfitterà della pandemia per fare affari a buon prezzo.
Dopo mesi sono tornati la colazione e l’aperitivo, un must per i siciliani che in questo periodo dell’anno vivono all’aperto. Da Palermo a Catania, da Messina a Siracusa la gente si è riversata nelle strade, nei parchi, nei lungomare.
Anche i numeri di oggi dimostrano che il trend dei contagi è in calo, dopo lunghe settimane di ansia e preoccupazione. Non tutte le notizie però sono buone: i medici di famiglia contestano il governo e parlano di “caos organizzativo”.
“Decine di medici di famiglia che avevano programmato la vaccinazione dei propri pazienti, seguendo la regola della priorità di somministrazione in base al target, anche oggi non hanno potuto ritirare le dosi richieste nei tempi stabiliti: lo stop agli open day Pfizer e Moderna è arrivato troppo tardi”, sostiene la Fimmg Sicilia, Federazione italiana dei medici di famiglia.
“Ritrovarsi senza dosi a causa degli open day, che hanno consentito di somministrare vaccini Pfizer e Moderna a qualunque soggetto over 50 senza prenotazione e criterio scientifico, oggi significa non potere vaccinare chi ne ha più bisogno – accusa la Federazione dei medici di famiglia -. Una organizzazione senza obiettivi e senza regole, che non mette in sicurezza i vaccini programmati per mettere al riparo con le prime o le seconde i più vulnerabili, mette a rischio l’intera campagna vaccinale. Tutto questo continua ad accadere perché si continua a mettere all’angolo, senza alcun criterio, la vaccinazione di prossimità”.
E tra i positivi dell’ultima ora c’è anche l’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla. I componenti della giunta di governo si sono sottoposti al tampone, risultato per tutti negativo. Si è deciso in ogni caso di adottare qualche giorno di prudenza e la ripetizione del tampone, rinviando perciò alla prossima settimana gli impegni istituzionali, come ha fatto il presidente Musumeci che ha rinunciato a partecipare oggi pomeriggio alla inaugurazione dell’hub vaccinale di Gela.
Sicilia, è giallo: tutti al bar
Primo giorno con il nuovo colore: la gente si riversa in strada e al mare. Ma scoppia la grana dei medici di famiglia