CATANIA – I provvedimenti del sindaco di Catania “sono illegittimi e tecnicamente ineseguibili e perché non tengono in debito conto né i contenziosi ancora pendenti né le concrete esigenze dei nostri assistiti”. Passano al contrattacco i legali delle famiglie sopravvissute al crollo del palazzo di via Castromarino avvenuto la notte del 20 gennaio 2020.
I penalisti chiedono “la revoca entro 48 ore” e annunciano che “in mancanza adiranno l’autorità amministrativa competente”, preannunciando che le “vittime del disastro hanno intenzione di organizzare sit-in giornalieri dinanzi Palazzo degli Elefanti finché non otterranno l’attenzione che meritano”.
Si tratta degli gli avvocati Giuseppe Lipera, Alberto Ranno, Ivan Ficicchia, Francesca Garigliano, Giovanni Ingrascì, Graziella Coco e Patrizia Mirabella. Al centro del documento “la determina del 7/5/2021 del sindaco che ha autorizzato il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Gestione Governativa Ferrovia CircumEtnea a eseguire la ‘messa in sicurezza’ dell’edificio mediante ‘il ripristino della configurazione strutturale dei muri crollati, con la ricostruzione dei muri danneggiati e degli impalcati coinvolti dal collasso'”, e ciò, sostengono i penalisti, “senza mai coinvolgere i proprietari delle abitazioni distrutte”.
Gli avvocati contestano anche “l’ultima ordinanza sindacale del 12/5/2021” con la quale è stato “ordinato ai ‘disastrati’ di presentare al Comune ‘un progetto di restauro e/o risanamento’ – a proprie spese – entro 30 giorni dal collaudo dei predetti lavori ‘di messa in sicurezza’ a carico del ministero”.
I legali hanno parlato di “totale mancanza di trasparenza adottata dal Comune nell’emanazione dei predetti provvedimenti, dato che – come confermato dalle vittime del crollo – nessun tavolo tecnico indetto dalle autorità locali ha visto la partecipazione delle parti private”.