TRAPANI – “I miei assistiti hanno chiarito la loro posizione, con una versione dei fatti che, naturalmente, non coincide con quella fornita dalla vittima”. Lo dice l’avvocato Massimo Mattozzi che difende E.B., 23 anni e il cugino F.B., 24 anni, di Marsala, finiti in carcere a Trapani con l’accusa di violenza aggravata su una ragazza di Campobello di Mazara.
I due ragazzi sono stati interrogati dal gip Riccardo Alcamo, alla presenza del legale e del pm Marina Filingeri. Per la presunta violenza sono indagati anche altri due ragazzi, finiti ai domiciliari.
“Durante l’interrogatorio è emerso che la ragazza era ubriaca e sarebbe scivolata mentre scendeva le scale e così è stata aiutata a rialzarsi. Da qui i lividi sulle braccia”, ha detto l’avvocato.
Si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip Riccardo Alcamo, i due indagati finiti ai domiciliari per violenza aggravata. I campobellesi G.T., 20 anni (difeso dall’avvocato Giuseppe Pantaleo), e D.C., 22 anni (difeso dal legale Davide Brillo). Uno dei due ragazzi, G.T., sabato scorso, nonostante gli arresti domiciliari, ha scritto un post su Facebook criticando giornalisti.
Secondo l’accusa, i giovani avrebbero attirato la ragazza con la scusa dell’invito a una festa. Arrivata nella villetta in cui si sarebbe dovuta tenere la festa la vittima si è accorta di essere sola con i 4. Dopo un rapporto sessuale consensuale con uno di loro sarebbe stata stuprata.
Il branco si difende: “Violenza? Lividi provocati da una caduta”
Campobello di Mazara. I 4 arrestati negano lo stupro ai danni della 18enne: "Era ubriaca"