CATANIA – “Il governo Draghi nelle ultime giornate ha espresso dichiarazioni entusiastiche per l’avvio di un nuovo progetto per il ponte sullo Stretto di Messina. Ma c’è necessità di investire miliardi per questa ‘grande opera’ nel momento in cui le due regioni coinvolte, Sicilia e Calabria, versano ancora oggi in condizioni infrastrutturali pietose?”. Francesco Pasqua, portavoce del circolo “La Borgata” Siracusa, e Mimmo Cosentino, segretario regionale di Rifondazione comunista, hanno molto da ridire.
“Assistiamo all’ennesima interruzione, dal 13 giugno al 31 luglio, di una tratta ferroviaria di fondamentale importanza, quella tra Catania e Siracusa, proprio nel periodo estivo – dicono -. Spostarsi in treno nell’isola è un’odissea. Recarsi da Catania a Palermo, o a Trapani, a Messina, o sperare addirittura di raggiungere mete più interne sembra diventato impossibile. Non sarebbe più opportuno, da parte dello Stato e della Regione, promuovere il superamento di questo divario infrastrutturale, con un ritardo di almeno 30 anni rispetto al panorama nazionale, e potenziare e migliorare le condizioni stradali, ferroviarie e i restanti collegamenti dell’isola?”.
Niente treni tra Catania e Siracusa: “E il governo pensa al ponte”
Rifondazione comunista: "Ennesima interruzione di una tratta ferroviaria fondamentale, per giunta in piena estate"