PALERMO – La polizia di Palermo ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 30 persone accusate di far parte di un’organizzazione criminale che smerciava cocaina. Undici sono state arrestate, 15 sono finite ai domiciliari e a 4 è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini hanno accertato un’attività di spaccio che partendo da Partinico si estendeva ad altri comuni della provincia palermitana come Balestrate, Trappeto, Camporeale, San Cipirello, nonché del trapanese come Alcamo, Castellammare del Golfo, Santa Ninfa, Gibellina, Mazara del Vallo.
L’organizzazione gestiva grossi traffici di droga con un rilevante giro d’affari per la numerosissima clientela che nel tempo era stata fidelizzata. Gli uomini che gestivano le basi di spaccio facevano ricorso anche alla violenza per il recupero dei crediti. L’associazione portava avanti la sua attività senza temere di incappare nelle indagini delle forze dell’ordine.
Dai particolari dell’inchiesta è emerso che un nonno usava la nipote di nove anni per contare il denaro guadagnato con la vendita della cocaina. Le microspie piazzate all’interno dell’auto dell’uomo lo hanno registrato mentre invitava la bambina a contare e nascondere i soldi temendo una perquisizione. “Conta i soldi, guarda quanti sono”, diceva alla nipotina.
Gli agenti del commissariato di Partinico, che ascoltavano in diretta le conversazioni dell’indagato, sentivano il fruscio delle banconote mentre la bambina contava. “Ora mettili in tasca”, diceva ancora il nonno che è stato arrestato nel corso dell’operazione.
LA DENUNCIA DELLA MAMMA-CORAGGIO. Le indagini hanno preso il via a gennaio 2019 grazie alla denuncia di una mamma coraggio che si è presentata in commissariato per chiedere aiuto per il figlio tossicodipedente. Da quel momento sono partite le intercettazioni telefoniche e ambientali. Lo ha rivelato Carlo Nicotri, dirigente del commissariato di Partinico.
I reati contestati sono spaccio di stupefacenti, tentata estorsione, rapina e furto. Dalle indagini – coordinate dall’aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Enrico Bologna e Giorgia Spiri – non emergerebbero al momento contatti organici con la criminalità organizzata.
I NOMI. Nell’operazione denominata Mirò sono finiti in carcere: Nunzio Arculeo 33 anni, Michele Oliveri 56 anni, Giuseppe Lunetto 47 anni, Davide Belladonna, 33 anni, Salvatore Mattina, 31 anni, Salvatore Gugliotta, 48 anni, Antonina Vitale, 58 anni, Michele Casarrubia, 32 anni, Leonardo Casarrubia, 58 anni. Il nome di uno dei capi della banda, anche lui arrestato, non è reso noto per tutelare una minore.
Ai domiciliari sono finiti: Giuseppe Militello, 27 anni, Angela Donatella Barretta, 50 anni, Rosa Serena Calandrino, 35 anni, Valentina Di Gesù, 35 anni, Gaspare Mulè. 46 anni, Francesco Nevoloso, 33 anni, Vittoria Cannizzo, 51 anni, Lucia Cusumano, 29 anni, Pietro Di Marco, 36 anni, Vincenzo Cannavò, 55 anni, Rosalia Aiello, 52 anni, Sebastiano Stassi, 32 anni, Mariella Piazza, 32 anni, Federica Scollo, 25 anni, Pietro Lo Bue, 43 anni. Per altri quattro indagati il giudice ha disposto la presentazione alla polizia giudiziaria.
Nonno usava nipote per contare soldi della droga
Tra Palermo e Trapani giro di cocaina milionario: 30 misure cautelari I NOMI - VIDEO