Tragedia a Stresa, sul Lago Maggiore: a 300 metri dalla stazione di vetta, a quota 1.491 metri, ha ceduto la fune della funivia del Mottarone, e la cabina è precipitata ai piedi di un bosco.
Tredici delle persone a bordo sono morte subito. Due bambini di 9 e 5 anni sono stati gli unici sopravvissuti: entrambi sono stati portati in codice rosso con le eliambulanze a Torino, ma uno dei due non ce l’ha fatta. Colpite quattro famiglie, due residenti in Lombardia, una in Emilia Romagna e una in Calabria. In particolare una famiglia residente a Pavia era di origini israeliane.
L’incidente si è verificato a 100 metri dall’ultimo pilone, in uno dei punti più alti del tracciato. Distrutta la cabina, quasi del tutto accartocciata. Chiuso nel 2014 e sottoposto a lavori di manutenzione, l’impianto era stato riaperto nel 2016.
“Doveva essere la domenica della ripartenza, eravamo pieni di speranze. Guardavamo alla zona bianca, all’estate e al sorriso. Adesso quel sorriso non c’è più. Siamo distrutti…”, dice in lacrime il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, quando lascia il Mottarone. “Sono un papà. E quando vedi che mettono in una bara il corpo di una mamma con il suo bambino…”.
Precipita cabina della funivia: 14 morti
A Stresa cede il cavo: unici superstiti due bambini, ma uno di loro in ospedale non ce la fa