Conferenza stampa, stamane a Torre del Grifo, per parlare dell’iniziativa “Uniti per Catania”, legata alla sottoscrizione di nuove azioni sociali, e del delicato momento del club rossazzurro. A presentarsi davanti ai microfoni è stato l’avvocato Giovanni Ferraù, presidente di Sigi. Ecco i passaggi salienti.
TRATTATIVE. “Nelle ultime settimane abbiamo mantenuto un certo silenzio, funzionale alla chiusura di alcune trattative. Almeno quattro interlocuzioni valide erano in essere. Mercoledì, purtroppo, una delle interlocuzioni più concrete è venuta meno per ragioni imputabili all’investitore, che ha ritenuto non utile tale operazione alla propria causa. Nello stesso giorno una sponsorizzazione internazionale sulla quale si era discusso ci ha riferito che tale tipo di situazione non era in linea con la politica della loro società. Il venir meno di due importanti interlocuzioni ci ha lasciato col fiato corto”.
SOTTOSCRIZIONE. “Questa iniziativa non tende a fare una colletta, ma a rendere tutti partecipi della nostra causa. Oggi abbiamo la necessità, insieme, di salvaguardare un patrimonio della città che altrimenti verrebbe meno. A sette giorni dalla scadenza dell’iscrizione avevamo già programmato un’immissione di denaro importante. A questa si sarebbero aggiunte le immissioni di chi aveva rappresentato il desiderio di esserci, cosa che poi non è avvenuta.
Oggi è il momento dell’unità. Non ci sono colpevoli né eroi. C’è da salvare il Catania. Qualsiasi altro discorso è inutile, quanto meno sino al 28 giugno. E’ importante che la città risponda presente. Sigi ha salvato il Calcio Catania con l’obiettivo di trasferirlo a un investitore importante. Questa iniziativa non è pensata per raccogliere i soldi necessari per iscrivere la società al campionato, ma per trasmettere l’entusiasmo che può aiutare i potenziali investitori a entrare nel club. Vogliamo consentire a chiunque lo volesse di immettere denaro secondo le proprie possibilità, denaro che verrà utilizzato solo se il Catania si iscriverà al prossimo campionato. In caso contrario, al quale non voglio neppure pensare, verrà restituita l’intera somma. Il garante di questa operazione è Sigi”.
“Contiamo di pubblicare sul nostro sito, giorno per giorno, il numero delle persone che aderiranno alla sottoscrizione. Non è importante l’ammontare. Non abbiamo fissato un tetto minimo o massimo. Sono convinto che se mille persone ci dicessero sì, gli imprenditori locali sarebbero stimolati a intervenire”.
TACOPINA. “A chi semina zizzania non darei importanza, ma la verità va detta. Noi avevamo stipulato un contratto che prevedeva che Sigi recuperasse le somme spese nell’operazione, questo contratto non era subordinato ad alcuna omologa ma solo al raggiungimento di una soglia di un debito, non superiore a 16 milioni, oltre la quale Sigi non avrebbe recuperato le somme previste. La controparte avrebbe dovuto versare già a marzo somme per un milione di euro e invece ha ne versati 630 mila e poi è scappato via. E’ tutto scritto in un atto firmato da me e Tacopina, che è stato inadempiente. Mi sono fatto rapire, come tanti altri in città, dal sogno americano e ho sbagliato. Era un’illusione. L’ho capito in ritardo e mi dispiace”.
ISCRIZIONE. “Dobbiamo fare tutto il possibile per iscrivere la squadra al campionato e, credetemi, lo stiamo facendo. All’appello mancano circa 800 mila euro. Iscrivere oggi la squadra ci consentirà di allontanare gli avvoltoi che aspettano il fallimento e di cercare dal 28 giugno investitori validi che immettano i 15 milioni di euro che servono. Garantiremo la continuità aziendale. Incaricheremo uno studio internazionale di trovare investitori seri non limitatamente alla Sicilia, dove è difficile trovarli, ma ovunque. Cosa succede se non si arriva a mettere insieme quegli 800 mila euro? Se dovessero mancare 200 mila euro sarebbe un suicidio non iscrivere la squadra, se ne dovessero mancare 700 mila sarebbe un altro discorso”.
FALLIMENTO. “Siamo convinti che sia un rischio minimo, ma c’è. Non voglio ancorarlo a una percentuale. Se Catania non dovesse rispondere a questa iniziativa potrebbe presentarsi tale eventualità. La società oggi è in difficoltà nel fronteggiare da sola l’esborso di altri 2,3 milioni, ma l’ipotesi del fallimento è residuale. Se gli imprenditori non rispondono presente è un problema serio. Alla piazza, intesa come tifosi, abbiamo solo chiesto entusiasmo, partecipazione”.
RICAPITALIZZAZIONE. “Ho garantito io ai tifosi che Sigi avrebbe iscritto la squadra al campionato. Ci facevano forti delle certezze legate a nuovi ingressi in società. Mancate queste certezze, si è posto il problema di una nuova ricapitalizzazione da parte nostra. Ci siamo chiesti se chiedere aiuto alla città. Sono convinto che a iscrizione avvenuta esistano persone pronte a immettere 15 milioni di euro nel Catania. Perché dovrebbero investire nella nostra città? Perché è stupenda, è quella dei 40 mila all’Olimpico, non è Sassuolo o Ferrara. E perché ha Torre del Grifo. Se la società rimane appetibile è per quell’importante patrimonio immobiliare”.
FUTURO. “Rispetto allo scorso anno, quando abbiamo rilevato il club, la situazione è paradisiaca. Oggi non mi preoccupa il dopo, penso all’iscrizione. Ieri mi hanno contattato alcuni giocatori della prima squadra dicendomi che erano pronti a fare la loro parte. Abbiamo due interlocuzioni ancora in atto, sulle quali però nell’immediato non possiamo fare affidamento. Oggi dobbiamo affidarci al cuore di Catania. Nessuno in questo momento, se non è un innamorato, spende soldi per il Calcio Catania. Attendiamo proposte concrete, importanti e serie che possano rilanciare il club. Sigi è pronta a rinunciare al suo investimento iniziale”.
IL COMUNICATO. Dopo la conferenza stampa, la Sigi ha diramato un comunicato nel quale si specificano le modalità della sottoscrizione: “L’iniziativa intrapresa dalla Sport Investment Group Italia S.p.A. a sostegno del Calcio Catania mira a far sostenere, a chiunque lo desideri, il rilancio della nostra squadra del cuore. A tal fine, chi eseguirà i bonifici sul conto corrente già indicato otterrà una opzione sull’acquisto di azioni della società S.I.G.I., proprietaria del Calcio Catania”.
“La Sport Investment Group Italia ha un capitale sociale deliberato di euro 8.000.000, di cui circa euro 6.000.000 già sottoscritti ed euro 2.000.000 ancora da sottoscrivere; in tale contesto, nell’ambito della più ampia operazione di rilancio del Calcio Catania, la società consentirà a chiunque lo volesse di acquistare le azioni di S.I.G.I. non ancora sottoscritte e di diventare protagonista dell’avventura chiamata Catania”.
“Tale operazione sarà subordinata all’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro; per cui tutte le somme versate saranno utilizzate solo se e in quanto necessarie per procedere all’iscrizione suddetta. In caso contrario, le somme versate verranno rimborsate entro e non oltre giorni cinque dalla mancata iscrizione al campionato. A seguito dell’iscrizione, invece, l’opzione sarà tramutata in azione con un valore corrispondente 1€ / 1 azione”.
“Per facilitare tali operazioni, i sottoscrittori dei bonifici saranno personalmente contattati e invitati a Torre del Grifo, casa loro, per compilare un format contenente tutti i termini legali appena descritti, nonché sarà costituita, per una migliore gestione dell’operazione, una società ad hoc, con spese a carico di S.I.G.I., nella quale confluiranno tutti i piccoli azionisti, oggi sostenitori. L’ufficio legale di S.I.G.I. S.p.A. e del Calcio Catania S.p.A. rimarranno a completa disposizione per ogni chiarimento necessario”.