CATANIA – Gli agenti del commissariato di Librino hanno identificato i responsabili di una corsa clandestina di cavalli, avvenuta il 30 maggio a Camporotondo Etneo, che ha visto sfidarsi due calessi trainati da cavallo con centinaia di persone al seguito e lungo il percorso.
Una competizione illegale che, oltre al blocco della circolazione stradale e a rischi per l’incolumità pubblica, ha causato gravi sofferenze agli animali impegnati nella corsa, obbligati a gareggiare in luoghi non idonei e insicuri, a cominciare dalla sede stradale asfaltata e caratterizzata dalla presenza di diversi dislivelli col grave rischio di infortuni. Ad aggravare la situazione decine di motocicli a ridosso dei cavalli, l’uso continuo del clacson, le urla e le molteplici frustate inferte agli animali per spronarli ad andare più veloce.
La polizia ha ricostruito la vicenda attraverso articolate e complesse indagini partite dall’acquisizione dei video che riprendevano la gara, divenuti virali sul web e sui vari social (Tik Tok, Facebook, Instagram e non solo).
Durante le operazioni di polizia è stato individuato un noto pluripregiudicato appartenente ad un nucleo familiare che percepisce il reddito di cittadinanza e che, in occasione della corsa, senza casco e in totale violazione delle norme previste dal codice della strada, apriva il corteo con tanto di manovre spericolate a bordo di un mezzo a due ruote. L’uomo, un 37enne di Catania, aveva una stalla abusiva ed è indagato per furto aggravato di energia elettrica.
I fantini che hanno condotto i rispettivi calessi, un 69enne e un 58enne, entrambi con precedenti penali, sono stati indagati per maltrattamento di animali con l’aggravante di averli fatti correre in luoghi non idonei: uno dei fantini, percettore del reddito di cittadinanza, ha dichiarato di avere guadagnato 1.300 euro in nero per 2 minuti e mezzo di gara.
Nell’ambito degli accertamenti svolti sulle gare clandestine, i poliziotti del commissariato Librino e della squadra del Rrparto a cavallo dell’Upg hanno inoltre sequestrato un manufatto realizzato illegalmente in via Grimaldi. E’ stato anche accertato il furto dell’acqua mediante allaccio diretto alla rete idrica con una deviazione idraulica dalla fontana insistente sulla strada pubblica.
All’interno della struttura era stata allestita una stalla senza codice aziendale dove sono stati trovati due cavalli (un pony e un puledro) detenuti in condizioni tali da creargli gravi sofferenze. La stalla era fatiscente e con il tetto in lamiera.
Gli animali sono stati sequestrati e trasportati in un luogo idoneo, mentre e il responsabile, un 32enne, è indagato per maltrattamenti di animali, furto di acqua e invasione di terreno pubblico. Le indagini sono state condotte e condivise con Guardia di Finanza, Agenzia delle entrate, Inps ed Asp veterinaria.