CALTAGIRONE (CATANIA) – Nel corso dell’esecuzione della misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Caltagirone nell’ambito dell’operazione Requiem dello scorso 25 maggio sul monopolio di funerali e servizi di assistenza esterna con ambulanze al nosocomio di Caltagirone, uno dei destinatari dei provvedimenti è stato trovato in possesso di una considerevole quantità di farmaci sui quali non ha saputo fornire giustificazioni.
Considerato che i farmaci sono apparsi in massima parte destinati all’utilizzo in ambito ospedaliero, sono stati sequestrati. I carabinieri, coadiuvati dai colleghi del Nas di Catania, hanno catalogato i farmaci, per lotto, scadenza, tipologia, fustella e targatura.
L’indagine ha dimostrato che su un totale di 92 farmaci sequestrati, ben 71 sono risultati essere stati acquistati dall’Asp di Catania. In particolare, gli ulteriori approfondimenti hanno verificato che l’ultimo quantitativo non solo era stato acquistato dall’Asp di Catania, ma era destinato all’ospedale di Caltagirone e in minima parte ad altri presidi ospedalieri facenti riferimento sempre all’Asp etnea.
Tra i tanti farmaci sequestrati, era prevalente la presenza di una tipologia avente come principio attivo il “Diazepam”, utilizzato come antidepressivo, il cui utilizzo e vendita è possibile solo dietro prescrizione medico-specialistica.
I dati acquisiti dalla Banca Dati Nazionale del Farmaco, grazie anche alla collaborazione dell’Asp di Catania, hanno consentito ai militari di capire che erano stati rubati proprio da un dipendente dell’Asp.
Accertamenti sono in corso per accertare l’eventuale presenza di complici, oltre al coinvolgimento di terzi nel mercato clandestino di farmaci da destinare, per esempio, alle Rsa, o di individuare anche i farmaci non acquistati dall’Asp, ma di cui l’indagato è stato trovato in possesso, come acquisiti attraverso prescrizioni mediche false o irregolari.