Il vaccino tra opere d’arte e arredi sacri. L’iniziativa promossa dalla Presidenza delle Regione siciliana, assessorato per la Salute e assessorato ai Beni Culturali, in collaborazione con i commissari per l’emergenza Covid, dopo la tappa messinese e prima di quella palermitana, ha aperto le porte del Museo Diocesano di Catania dalle 18 a mezzanotte. Già prima dell’orario di inizio decine di persone in fila.
I 100 che hanno scelto di vaccinarsi in un sito inedito e suggestivo, hanno avuto modo di visitare assieme a un accompagnatore, il patrimonio custodito dal museo, che “con questa come altre iniziative qui ospitate- commenta il commissario Pino Liberti- diventa luogo dinamico, per la conservazione e per la vita”. I binomi vaccino-arte, salute-bellezza, hanno una radice profonda. L’una è una spinta per l’altra. Il messaggio insito in VaccinArte arriva chiaro: “bisogna fare in modo che ci si accosti con spontaneità all’unica, risolutiva misura di prevenzione nelle nostre mani”, spiega il commissario Pino Liberti.
E così i visitatori, tra il pomeriggio e la notte, si sono inoltrati lungo un percorso evocativo che si snoda tra oggetti sacri provenienti dalla Cattedrale e altre chiese della provincia etnea, passando tra gli scatti della mostra “Cuori intatti” firmata dal fotografo Fabrizio Villa – promossa dall’assessorato regionale per la Salute e dall’Andos – fino all’area archeologica e a quella numismatica, per concludersi con una sosta nella terrazza che domina Piazza Duomo e si affaccia sulla cattedrale. Qualcuno si è anche addentrato nel percorso sotterraneo delle terme achilliane. Scopri, emozionati, vaccinati. L’ultima tappa di questo percorso. Qui finisce e qui, dall’immunizzazione, in un certo senso si ricomincia: un’area anamnesi, una per le somministrazioni, una per l’attesa prima di lasciare il museo. L’esibizione a cappella di alcuni componenti del coro del Teatro Bellini, nella terrazza del primo piano, ha intrattenuto i presenti con un sottofondo emozionante, un evento nell’evento.
“Al di là dei numeri, l’esperienza è più che positiva. Questi e altri momenti da dedicare a un gesto semplice ma salvavita e vite! dovrebbero diventare prassi finché non potremo dire di essere usciti dall’emergenza sanitaria. Il mare si fa con le gocce, moltiplicare per la popolazione le occasioni di immunizzazione, insinuarle nella vita quotidiana significa fare informazione, significa sensibilizzare e intervenire sul cambiamento”, ha concluso Liberti ringraziando oltre alla Regione siciliana con gli assessorati promotori di VaccinArte, i responsabili del museo, la direttrice Grazia Spampinato e l’amministratore avv. Dario Sortino, il sovrintendente del Teatro Bellini, Giovanni Cultrera e il commissario straordinario Daniela Lo Cascio, i medici, gli informatici, i volontari della Croce Rossa, e quanti hanno dedicato pochi istanti della propria giornata a un gesto, lo definisce il commissario, “necessario”.