CATANIA – L’assessore regionale della Salute Ruggero Razza e il commissario per l’emergenza Covid di Catania, Pino Liberti, stamattina nell’hub di via Forcile hanno fatto il punto sulla campagna vaccinale.
“Assistiamo a una campagna vaccinale che non si muove in maniera armonica su tutto il territorio della regione. Le province di Palermo e Agrigento hanno superato il 70 per cento della popolazione vaccinabile con la prima dose. Altre province, a pari modalità organizzative e comunicative – è il caso della provincia di Catania – raggiungono una percentuale inferiore al 60 per cento”, ha detto Razza.
Razza ha messo in luce anche i dati sulla ospedalizzazione. “L’impegno che il governo della Regione e tutto il sistema sanitario ha messo in atto per andare incontro il più possibile alle esigenze dei cittadini deve far sì che per ogni siciliano la vaccinazione venga vissuta come dovere civico”.
“In questo momento – ha aggiunto – in Sicilia in degenza ordinaria ci sono oltre 200 persone, di queste l’80,4 per cento non è vaccinata. In terapia sub-intensiva ci sono oltre 50 persone, di queste l’82 per cento non è vaccinato. In terapia intensiva ci sono 34 persone di queste l’88,5 per cento non è vaccinato. Complessivamente oltre l’80 per cento della popolazione ospedalizzata non si è sottoposta nemmeno a un ciclo di vaccinazioni”.
Poi un accenno alla questione economica: “In una regione fortemente provata dall’emergenza economica come la Sicilia tenere una condotta di lontananza, di disprezzo e di prevenzione ideologica rispetto ala vaccinazione rischia di essere un danno per il sistema sanitario ma da qui alla fine dell’estate può diventare non una emergenza sanitaria ma una emergenza economica”.
“E’ corretta la condotta di quei datori di lavoro che ritengano di agire sui dipendenti laddove il proprio personale non si sottopone alla vaccinazione”, ha concluso Razza commentando le polemiche sui vaccini nei luoghi di lavoro.