PALERMO – Un esposto congiunto a dieci Procure siciliane (Trapani, Palermo, Marsala, Siracusa, Ragusa, Enna, Caltanissetta, Gela, Agrigento, Sciacca) per gli incendi dolosi è stato presentato dalle associazioni del Coordinamento SalviAmo Boschi.
I roghi hanno bruciato migliaia di ettari di aree boschive e aree protette, riserve e parchi regionali, come la riserva di Vendicari, il parco minerario di Floristella e i siti archeologici di Pantaliaca, Himera, Cave di Cusa. “Incendi, a detta delle forze di controllo preposte, tutti dolosi, – sostengono nell’esposto le associazioni – spesso appiccati da mani criminali esperte in ore serali o notturne e in rapida successione, così da impedire efficaci azioni di spegnimento. Incendi che distruggono un patrimonio naturalistico di alberi e fauna, che sottraggono ambienti pregiati e benessere alle comunità, che distruggono preziose aree agricole e che minacciano le case di civile abitazione con pericolo di vita per gli abitanti”.
L’esposto è stato presentato “di fronte alla colpevole inerzia delle istituzioni e della politica regionale nell’affrontare questa drammatica situazione – sostengono le associazioni del Coordinamento SalviAmo i Boschi Sicilia – per questo abbiamo deciso di ricorrere all’esposto congiunto per spingere le procure ad attivare delle indagini coordinate”.
Nell’esposto le associazioni denunciano una serie di ritardi e omissioni ad iniziare dai forti ritardi nelle opere di prevenzione, che avrebbero dovuto essere avviate nel mese di maggio e ultimate entro il 15 giugno e che invece sono cominciate solo il 28 giugno a causa del ritardo nell’approvazione in bilancio dei fondi per la retribuzione degli operai”.
Le associazioni segnalano anche lo stato di abbandono in cui versa il Corpo Forestale, costretto a operare con gravi carenze di organico, con mezzi spesso obsoleti e con un esiguo numero di guardie.