Non c’è pace per l’A18 Messina-Catania e soprattutto per quanti percorrono l’importante asse viario. Dopo aver chiuso in fretta e furia alcuni cantieri, con diversi lavori rinviati a settembre per eliminare “imbuti” e restringimenti a ridosso del viadotto “Tagliaborse”, questa mattina l’ultima “trovata” è stata quella di effettuare interventi di scerbatura in orario di punta ed in pieno esodo estivo con la conseguente paralisi del tratto Giarre-Acireale in direzione di marcia Catania.
Inevitabili le code che hanno superato i 5 chilometri con auto e mezzi pesanti imbottigliati ed alle prese con un restringimento di carreggiata reso necessario per le operazioni di scerbatura dello spartitraffico.
Sarebbe stato opportuno organizzare e programmare i lavori in un altro periodo, magari in primavera e soprattutto non nello stesso tratto dove in quel momento altri mezzi meccanici erano già in azione per rimuovere la cenere vulcanica depositata tra Giarre e Fiumefreddo. In meno di cinque chilometri, di fatto, due restringimenti hanno causato pesanti disagi. Centinaia i commenti sui social di automobilisti esasperati.