Spada a squadre, Italia fuori

Olimpiadi: sconfitta ai quarti di finale contro la Russia. I catanesi Garozzo e Fichera: "Accettiamo le critiche e andiamo avanti"

Un’altra chance sprecata: la scherma azzurra è sempre più spuntata, con poche medaglie e soprattutto in cerca di un oro che ancora manca nel medagliere. L’ultima a cadere è stata oggi la squadra maschile di spada.
Che a differenza dei colleghi della sciabola arrivati in finale, e delle ragazze del fioretto che ieri almeno avevano illuso chiudendo poi con un bronzo, non sono andati oltre i quarti di finale, sconfitti dai russi per 34 a 45. Prima squadra della scherma a non essere entrata in una delle due finali per una medaglia.
Andrea Santarelli, Marco Fichera ed Enrico Garozzo (entrambi catanesi) sono crollati negli ultimi tre assalti, dopo che il risultato si era stabilizzato sul 23 pari.
Durissima l’autoanalisi di Fichera a nome di tutta la squadra: “Oggi possiamo solo leccarci le ferite, prenderci le critiche e andare avanti. Ma chiedo a tutti di non mettere in discussione quello che questi quattro atleti hanno messo in cinque anni di attività”, ha tenuto a sottolineare lo spadista azzurro, riferendosi alla pioggia di commenti polemici sui social riguardo le loro gare a Tokyo 2020.
L’ultima volta che gli azzurri della spada non salivano sul podio risale ad Atene 2004: “Il risultato è deludente – prosegue Fichera – le critiche ci stanno e noi le accettiamo, ma non accettiamo più, neanche da perdenti oggi, le critiche che leggiamo e abbiamo letto in questi giorni sul nostro professionismo. Questo non lo tolleriamo più. Detto ciò le critiche sono giuste, è giusto che ci prendiamo i buffetti in faccia…”.
“Nemmeno nei peggiori incubi avrei potuto immaginare un finale così per questa Olimpiade di Tokyo 2020 – ha commentato su Facebook il catanese Garozzo -. Abbiamo perso, e quindi è giusto prendersi tutte le critiche, accettarle, fare un esame di coscienza e andare avanti. Questo è lo sport! Si viene osannati quando si vince, e si viene bersagliati quando si perde. E se il tutto viene fatto con il dovuto rispetto, bisogna solo accettarlo e leccarsi le ferite. Arriverà il momento in cui ci si rialzerà”.
“Oggi però, un passaggio mi sento di farlo, anche viste le numerose domande che mi sono giunte in merito, su una questione che nella spada non è tanto solita, e cioè quella arbitrale – continua Garozzo -. Purtroppo oggi abbiamo assistito a quanto di più ‘schifoso’ possa succedere in ambito sportivo. Cioè che il match venga indirizzato da una parte da chi dovrebbe solo garantire la normale regolarità del gioco. Ci sono state 3 situazioni lampanti, tra cui una al limite della decenza. Queste cose condizionano l’andamento di un match”.

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