Ancora una giornata di fuoco in Sicilia con l’emergenza incendi che, anche a causa delle alte temperature, non accenna a placarsi. Situazione particolarmente critica nel Catanese a Tremestieri, nella zona di via Gravina, dove sono intervenute 3 squadre di pompieri.
Delicato intervento notturno anche sulla Mareneve dell’Etna nel versante di Linguaglossa. Le operazioni di spegnimento sono iniziate nella tarda serata di ieri e proseguono con mezzi e uomini a terra e flotta aerea con canadair ed elicottero.
Nella frazione di Presa un’area boschiva a ridosso del parco dell’Etna è stata divorata dalle fiamme cominciate la notte scorsa. L’incendio ha distrutto alcuni vigneti e casolari di agricoltori.
“Le fiamme – ha detto il sindaco Salvatore Puglisi, comunicando di aver avviato la bonifica del sottobosco e aver riaperto la Mareneve – si sono fermate. Abbiamo avuto ettari di terreno patrimonio dell’Unesco distrutti ma grazie a Dio non ci sono state vittime e non c’è stato bisogno di far evacuare abitazioni. Questi incendi sono di origine dolosa e vanno contrastati alla fonte. Abbiamo approvato una delibera che concede sgravi per cinque anni da tutti i tributi comunali pere chi denuncia i piromani”.
Nella provincia etnea sono stati 23 oggi gli interventi dei pompieri, in gran parte per sterpaglie a fuoco.
È stato invece domato alle prime luci del giorno l’incendio che in nottata ha interessato il centro abitato di Caltabellotta, con fiamme che si sono sviluppate all’ingresso del paese in provincia di Agrigento, lambendo le abitazioni e costringendo diversi residenti a scendere in strada per paura di essere raggiunti dalle fiamme.
Il fuoco si è propagato in altre aree del perimetro comunale e ha rischiato di avvolgere un chiosco ristoro situato sulla strada che conduce all’eremo di San Pellegrino. L’intervento tempestivo del corpo forestale e dei vigili del fuoco ha scongiurato il peggio.
“Sono andati in fumo centinaia di ettari, causando danni gravissimi per i nostri allevatori – spiega il sindaco Calogero Cattano -. Non credo alle coincidenze, dietro questo episodio c’è sicuramente la mano maledetta di qualche criminale che ha appiccato il fuoco. Le altissime temperature di queste ore hanno poi fatto il resto”.
Notte di terrore anche in provincia di Palermo; in particolare sono state colpite dalle fiamme ancora una volta le Madonie. I roghi sono divampati a Polizzi Generosa, in particolare un incendio ha seriamente minacciato un distributore di carburanti, impegnando per ore i soccorritori. Danni ingenti anche a Castellana Sicula e Geraci. Da questa mattina è tornata a bruciare anche la zona delle Petralie, devastata nei giorni scorsi da decine di incendi che hanno distrutto ettari ed ettari di bosco e macchia mediterranea. Per tutta la notte vigili del fuoco, forestali e operatori della protezione civile hanno cercato di proteggere aziende e abitazioni.
Non perde forza l’incendio che ieri ha devastato Pergusa, distruggendo anche due aziende agricole nella valle che va verso Valguarnera. Le fiamme, che nella notte hanno divorato contrada Pollicarini, sono tornate indietro e stanno risalendo il costone dietro la pineta di Pergusa, proprio dentro la riserva naturale. Già dalle prime ore dell’alba due elicotteri e un Canadair provano a spegnere l’incendio mentre a terra, con grandi difficoltà, da 24 ore lavorano senza sosta i forestali, i vigili del fuoco e la protezione civile. Ingenti danni al patrimonio boschivo della zona. Distrutto l’uliveto di un agriturismo e un ovile di una delle aziende agricole andate in fumo. Gli abitanti della cooperativa Giunone, una settantina di famiglie, sono rientrati nelle proprie abitazioni solo ieri sera. Almeno sei i punti dai quali il fuoco si è sviluppato avvolgendo tutta la conca pergusina. Il bagliore dell’incendio era visibile anche da Enna.
Nel Messinese le fiamme hanno incenerito ettari di macchia mediterranea in diversi comuni, specie quelli collinari. Nel capoluogo, diversi incendi notturno hanno creato apprensione a Giampilieri superiore, Molino, Gravitelli, Camaro e a Campo Italia.