Delirio Italia: oro nella 4×100

Olimpiadi: il quartetto allenato dal catanese Di Mulo batte i britannici per un centesimo. E Musumeci invita tutti in vacanza in Sicilia

TOKYO – La straordinaria Olimpiade dell’atletica leggera azzurra non finisce più. L’Italia è medaglia d’oro anche nella staffetta 4×100 delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Il quartetto formato da Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Eseosa Desalu e Filippo Tortu ha chiuso la gara davanti alla Gran Bretagna, battuta in rimonta per un centesimo di secondo.
La staffetta azzurra ha corso in 37”50 (nuovo record italiano che ha migliorato quello di 37”95 stabilito ieri nella semifinale) precedendo i britannici (37”51) e il Canada, bronzo in 37’70.
E’ stato Tortu con una rimonta incredibile a effettuare il sorpasso sulla linea del traguardo. I ragazzi italiani sono allenati da un catanese, Filippo Di Mulo (foto sotto), responsabile del settore velocità della nazionale e tecnico del Cus Catania.
 

La gara comincia con il “tamburino sardo” Lorenzo Patta che scatta dai blocchi come un veterano e fa un cambio perfetto con Marcell Jacobs. L’olimpionico dei 100 sembra di nuovo il Lampo e si distende con un’accelerazione impressionante, con una punta di velocità da 41 km/h, nonostante fosse al quinto turno di gara in questa Olimpiade.
L’olimpionico consegna il testimone a Desalu in linea con gli altri favoriti, la freccia di Casalmaggiore si esalta e dà tutto in curva, poi lancia Filippo Tortu. Il resto lo fa il primo uomo d’Italia andato sotto i dieci secondi, che va a riprendere il britannico Blake e, correndo quasi senza limiti (“ho visto che il britannico era lì, al mio fianco, e in quel momento ho pensato solo a correre il più tranquillo possibile perché sapevo che l’avrei potuto prendere e superare”), scrive un’altra pagina di sport italiano.
“Siamo sul tetto del mondo. E devo dire grazie agli italiani, abbiamo sentito la loro spinta da casa”, ha detto a fine gara Jacobs con le due dita a V per indicare i due ori. “Prima di entrare in pista – ha aggiunto l’azzurro – ci siamo detti quale era il saluto da fare: abbiamo concluso tutti, è l’oro. E’ successo qualcosa da non credere, ed è fantastico”.
“Quando ho tagliato il traguardo – ha spiegato invece Tortu – mi sono messo le mani nei capelli perché avevo capito di aver tagliato da primo, ma non volevo crederci”. Ha pianto a dirotto in pista, e poi ha raccontato di “aver chiesto a Lorenzo Patta ‘ma davvero siamo oro?’. Poi quando ho visto nel tabellone la scritta Italia non ci ho capito più nulla. Mi sono reso conto del tempo solo dieci minuti dopo. Noi davanti agli inglesi? Non è il loro anno. It’s coming Rome di nuovo…”.
Un altro oro in mattinata era arrivato nella marcia femminile. Dopo Massimo Stano, nella 20 km il trionfo azzurro della pugliese Antonella Palmisano, che proprio oggi compie 30 anni. E’ la prima volta che l’Italia vince l’oro nella marcia con uomini e donne nella stessa Olimpiade.
Un pioggia di medaglie che ha entusiasmato anche il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: “Gli atleti medagliati azzurri alle Olimpiadi di Tokyo vengano in vacanza in Sicilia per ritemprarsi dalle fatiche post gara e godere, prima di riprendere l’attività agonistica, delle bellezze impareggiabili della nostra Isola. A offrire loro un soggiorno gratuito di una settimana sarà la Regione: scelgano la località che preferiscono tra le centinaia di incantevole fascino e millenaria storia che la Sicilia offre. Portino con loro anche la medaglia vinta, per una foto ricordo dal luogo di vacanza”.
“Vogliamo mettere a sistema – prosegue Musumeci – questo grande potenziale, sviluppando delle procedure che faciliteranno organicamente la scelta della nostra regione soprattutto nei lunghi mesi invernali. La presentazione delle procedure avverrà in occasione della Fiera del turismo sportivo che si terrà a Palermo a ottobre”.
In particolare, si sono svolte in Sicilia (prima nelle acque di Trapani e poi a Marina di Ragusa) le preparazioni pre-olimpiche dell’equipaggio Tita-Banti, che ha vinto la medaglia d’oro nella classe Nacra 17 di vela (allenato dal palermitano Gabriele ‘Ganga’ Bruni, fratello di Francesco, timoniere di Luna Rossa, e anche lui impegnato più volte in Coppa America) e di quello inglese che si è classificato al secondo posto (allenato dall’ex timoniere di +39 Jan Percy).

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