Nuova violenta eruzione dell’Etna alle prime luci dell’alba. Il vulcano torna farsi dopo una breve tregua durata solo qualche giorno, l’ultimo evento sismico, infatti, risale allo scorso 4 agosto.
Il primo incremento dell’attività stromboliana si è registrato intorno all’1,40 dal cratere di Sud Est accompagnata da forti boati che hanno risvegliato gli abitanti dei Comuni dell’hinterland di Catania.
Gradualmente è fuoriuscita una fontana di lava cessata intorno alle 5 di stamane e ad una ormai modesta emissione di cenere che si dirige verso Sud Est ed ad un flusso lavico ben alimentato che si dirige verso la Valle del Bove.
Un secondo flusso lavico, anch’egli ben alimentato, si è formato poco prima delle 3 e si propaga in direzione Sud Ovest. Si osserva inoltre un ulteriore modesto flusso lavico sul lato Sud orientale del cratere di sud Est. Lo rende noto l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo. L’aeroporto è operativo.
In base al modello previsionale la nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperde nel settore Sud orientale del vulcano. L’ampiezza del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il valore massimo alle 4.50, ha subito un repentino decremento fino a raggiungere valori medio bassi. Il centroide delle sorgenti è localizzato nell’area del cratere di Sud Est ad una profondità di circa 2.800 metri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica poco dopo le 5 di stamane ha anch’essa subito un rapido decremento sia nel tasso d accadimento che nell’ampiezza degli eventi.
Attualmente mostra valori comparabili a quali che hanno preceduto la ripresa dell’attività stromboliana. Le serie temporali delle stazioni della rete clinometrica mostrano variazioni contenute entro due microradianti. Nessuna variazione significativa è stata osservata nelle serie temporali della rete GNSS.
(foto di Mauro Bertolino)