L’Etna torna a farsi sentire. Accompagnato da boati e da un’altissima colonna di fumo, dalle 15.45 è stato registrato un incremento dell’attività stromboliana con passaggio a fontana di lava.
La fase eruttiva ha prodotto due flussi lavici: uno in direzione Valle del Bove e un altro in direzione Sud-Ovest, quest’ultimo ha circondato Monte Frumento Supino.
Sull’autostrada A18 è arrivata una pioggia di lapilli vulcanici di grosse dimensioni, simili a piccole pietre, tanto che molti automobilisti hanno cercato rifugio sotto i cavalcavia. Si è creata una lunga fila in direzione Catania, anche a causa di un incidente tra Acireale e Giarre.
Una copiosa caduta di cenere ha interessato i comuni di Milo, Sant’Alfio, Giarre e Fornazzo.
“Una nuova e fittissima pioggia di cenere vulcanica – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – sta cadendo su molti comuni del versante ionico siciliano, Giarre e Riposto in particolare. Mentre ancora i boati del vulcano, dove è in corso l’ennesimo evento parossistico, non si placano, sono già evidenti i danni enormi che lapilli e cenere stanno provocando. E domani sarà, di nuovo, conta dei danni. L’abbiamo detto e ripetuto: non si tratta di un fenomeno sporadico, questi “episodi” sono sempre più frequenti e non possono essere gestiti come occasionale emergenza. E’ necessario che la Protezione civile nazionale ed il governo di Roma facciamo un ulteriore sforzo finanziario e intervengano su Bruxelles affinché l’Unione europea riconosca finalmente questo fenomeno come calamità nazionale e autorizzi un Piano che ci consenta di dare risposte immediate e congrue a sindaci e cittadini, ancora oggi costretti da sette mesi ad affrontare una emergenza che è diventata routinaria”.