L’ex presidente del consiglio comunale di Favara (Agrigento), Salvatore Lupo, è stato ucciso con due colpi di pistola mentre si trovava nei pressi di un bar di via IV Novembre. Lupo è imprenditore nel settore delle residenze per anziani.
Secondo le prime ricostruzioni, Lupo sarebbe arrivato in via IV Novembre, nel cuore di Favara, con la sua Porsche Macan. E’ entrato nello Snack American Bar ed ha chiesto di andare in bagno. E’ stato ucciso, sotto gli occhi del barista, che è sotto choc, non appena è uscito.
Uno solo il sicario che avrebbe agito – stando alle primissime indiscrezioni – a volto scoperto. Almeno due i colpi di pistola che lo hanno raggiunto. Sul posto pm Paola Vetro e Maria Barbara Cifalinò hanno ascoltato i testimoni nel tentativo di risalire all’autore dell’omicidio.
I carabinieri stanno acquisendo e guardando le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, forse anche nel locale dove è avvenuto il delitto. Pare che il barista non abbia saputo indicare nessun elemento per identificare l’autore dell’omicidio.
I militari dell’Arma della tenenza di Favara e quelli della compagnia di Agrigento, coordinati dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dall’aggiunto Salvatore Vella, sembrano però concentrarsi sulla vita, e sui rapporti personali, della vittima.
Pare che Lupo avesse forti contrasti economici e dissidi in ambito familiare. Ed è proprio su questi “dettagli” che le investigazioni si stanno concentrando. L’omicidio appare agli inquirenti come pianificato: qualcuno potrebbe aver seguito Lupo e atteso che uscisse dal bagno del bar per esplodergli contro almeno due colpi di pistola che lo hanno freddato.
Lupo lo scorso 20 maggio era stato rinviato a giudizio – dal gup del tribunale di Agrigento Francesco Provenzano – assieme ad altri 7 imputati nell’ambito dell’inchiesta sulla comunità per disabili psichici di Licata in cui gli ospiti subivano maltrattamenti. Era stato eletto consigliere comunale nel 2011 in liste civiche del centrodestra ed è diventato presidente del consiglio comunale nel 2015 dopo le dimissioni di Leonardo Pitruzzella da consigliere.
Lupo, 45 anni, nel 2017 era stato arrestato, con la moglie, nell’operazione “Stipendi spezzati”. L’inchiesta aveva fatto emergere che ai dipendenti della “Cooperativa sociale Suami – Onlus” prima venivano accreditati su conto corrente le mensilità dovute e poi, con carte bancomat intestate proprio agli stessi dipendenti, l’amministratore unico della coop, Lupo, avrebbe prelevato – secondo l’accusa – la metà degli stipendi.
Stando all’inchiesta, questi prelievi “forzosi” di denaro avrebbero riguardato oltre 20 dipendenti. Nel novembre 2011 l’auto di Lupo, all’epoca consigliere comunale, venne incendiata.