MESSINA – La Guardia di finanza ha scoperto una frode ai danni dell’Unione europea e della Regione siciliana, dando esecuzione ad una misura cautelare personale, al sequestro di 180mila euro, mettendo anche i sigilli ad un impianto fotovoltaico del valore di 230mila euro realizzato nel territorio di Montalbano Elicona.
In tale ambito, secondo ipotesi investigativa, emergevano responsabilità penali nei confronti di tre soggetti, un imprenditore ed un ingegnere, messinesi, ed una imprenditrice catanese, indagati a vario titolo per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed autoriciclaggio.
All’esito di perquisizioni locali e complesse analisi documentali e bancarie emergeva come un ingegnere messinese, L. F. S. 44 anni, gestisse, di fatto – attraverso un trust amministrato da una società fiduciaria – una società maltese, secondo ipotesi investigativa esistente solo cartolarmente, in quanto del tutto priva di personale dipendente e di una reale struttura operativa, e come tale schermo giuridico estero fosse stato utilizzato per consentire ad un imprenditore messinese, A.A. 40 anni, operante nella coltivazione di frutti oleosi, non solo l’evasione delle imposte, ma soprattutto di beneficiare di un contributo Agea per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
A tal fine si accertava l’emissione di fatture fittizie per oltre 130 mila euro, asseritamente per l’acquisto di materiali e prestazioni d’opera. Analogamente, le indagini documentali, integrate da ulteriore attività istruttoria, consentivano di attribuire analogo comportamento anche all’imprenditrice catanese, C. M. 71 anni, la quale, con le medesime finalità, emetteva fatture in tutto o in parte false per oltre 70 mila euro, per la compravendita di due mezzi agricoli.
Disposto il sequestro finalizzato alla confisca dei circa 180 mila euro indebitamente ottenuti. Inoltre, i finanzieri della Tenenza di Patti hanno sottoposto a sequestro, con separato provvedimento del Giudice del Tribunale e su richiesta della Procura di Gotto, anche l’impianto fotovoltaico con annesso biotrituratore.