PISA – “L’autopsia ha confermato che il cadavere non presenta lesioni attribuibili ad azioni di terzi. Per gli altri quesiti, tra cui la presenza di monossido di carbonio, i consulenti tecnici si sono riservati, essendo necessarie valutazioni più approfondite”. I carabinieri pisani hanno diffuso l’esito dei primi risultati dell’esame autoptico su Francesco Pantaleo, il 23enne studente di Marsala trovato morto carbonizzato il 25 luglio scorso in un campo incolto a San Giuliano Terme, alle porte di Pisa.
L’esame, condotto per tre giorni consecutivi, ha dunque stabilito con certezza che il ragazzo si è tolto la vita, forse appiccandosi il fuoco a poco più di 5 chilometri di distanza dall’appartamento nel quale viveva insieme ad altri due coinquilini e dal quale era scomparso il giorno precedente.
Per giorni – i genitori avevano formalizzato la denuncia di scomparsa il 26 luglio – il ragazzo è stato cercato, anche con l’ausilio dei sommozzatori dei vigili del fuoco, lungo tutta l’asta fluviale dell’Arno. Il cadavere è stato avvistato il 25 luglio da una ragazzina che portava a spasso il cane.