CATANIA – Nell’ambito della campagna congiunta di controlli del trasporto su strada e l’illecita gestione di rifiuti, i carabinieri della Compagnia di Acireale, coadiuvati dai Forestali, del Nucleo operativo ecologico, del XII° Reggimento Sicilia, nonché di personale dell’Arpa di Catania, hanno effettuato controlli per fare rispettare le norme in materia ambientale.
Padre e figlio, di 50 e 20 anni, titolari di un’officina meccanica di Pedara, sono stati denunciati poiché ritenuti responsabili di immettere oli e benzeni, allo stato liquido, nelle acque superficiali e sotterranee. I militari hanno rinvenuto numerose targhe di provenienza illecita e parti di motori sprovvisti della necessaria documentazione identificativa. L’attività ed i diversi materiali sono stati posti sotto sequestro, mentre ai congiunti è stato contestato anche il reato di ricettazione.
Denunciate anche 6 persone, tra le quali 3 pregiudicate e una minorenne, di età compresa tra i 16 e i 63 anni, poiché ritenute responsabili di violazione delle norme che regolano il trasporto e lo stoccaggio di rifiuti speciali.
I militari le hanno sorprese mentre a bordo dei rispettivi motocarri di proprietà, tranne la persona di minore età, che in qualità di “apprendista” sedeva accanto al guidatore, viaggiavano in diverse zone periferiche di Acireale trasportando, all’interno dei cassoni, notevoli quantità di materiale ferroso. I veicoli e il materiale sono stati sequestrati.
Denunciato un 70enne, titolare di una ditta “fantasma” di lavorazione del marmo (non risulta alcuna autorizzazione amministrativa per l’esercizio dell’attività), ubicata a Trecastagni, per la mancanza di dispositivi per il contenimento della dispersione delle polveri, nonché la mancanza di autorizzazione alla gestione di rifiuti speciali.