ROMA – In Italia è stabile al 3% il tasso di occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti affetti da Covid ma, secondo gli ultimi dati pubblicati l’8 agosto con il monitoraggio giornaliero dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), tre regioni vedono un aumento dell’1%: la Sicilia, che arriva al 7%, le Marche che arrivano al 3% e la Sardegna, che arriva all’11%, oltre la soglia del 10% indicata come uno dei nuovi parametri principali per il cambio di colore delle regioni.
Questa, nel dettaglio, il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva nelle singole regioni da parte di pazienti Covid: Abruzzo (1%), Basilicata (1%), Calabria (2%), Campania (3%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (1%), Lazio (6%), Liguria (7%), Lombardia (2%), Marche (con aumento del +1% arriva al 3%), Molise (3%), PA di Bolzano (2%), PA di Trento (1%), Piemonte (1%), Puglia (3%), Sardegna (con aumento del +1%, arriva all’11%), Sicilia (con aumento del +1%, arriva a 7%), Toscana (4%), Umbria (1%), Valle d’Aosta (0%) e Veneto (2%).
Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti letto nell’area non critica degli ospedali rispetto al totale di posti disponibili, quattro regioni vedono un aumento dell’1%, ovvero Calabria (arriva a 11%), Toscana (arriva a 5%), Piemonte (arriva al 2%) e Basilicata, che arriva a 7%, raggiungendo la Sardegna. Mentre due vedono un calo dell’1%: Campania (che torna al 6%) e Puglia (che torna al 3%). La soglia per il cambio di colore in questo caso è il 15%.