Stamani davanti al Palazzo Reale il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè ha mostrato il basolato – probabilmente cinquecentesco, venuto alla luce durante alcuni scavi per mettere sottoterra l’impianto fognario – al sindaco di Palermo Leoluca Orlando e alla Sovrintendente Selima Giuliano. Presenti anche il direttore della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso, il segretario generale dell’Ars, Fabrizio Scimè, il presidente della Commissione Bilancio Riccardo Savona e l’architetto Pai Riggio.
Si tratta di una pavimentazione di un materiale diverso dal solito basolato, di colore più chiaro. Un reperto archeologico che dovrà essere datato ma che potrebbe essere antecedente all’anno 1570. “Chi non si emozionerebbe di fronte a scoperte come queste?” si è chiesto Miccichè, che ha aggiunto: “Abbiamo trovato uno dei tanti giacimenti archeologici di cui Palermo è molto ricca. E per questo non possiamo che esserne felici. Adesso la cosa importante è velocizzare l’iter, trovare le risorse necessarie e assieme al sindaco e alla sovrintendente stabilire i vari step per permettere che nel più breve tempo possibile si possa far venire alla luce questa bellezza e la si metta a disposizione del mondo intero”.
Il basolato, spiega una nota del segretario generale – Ufficio tecnico per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro- è stato scoperto a circa un metro di profondità. La pavimentazione in pietra calcarea è di epoca presumibilmente antecedente al 1500. La pietra probabilmente proviene da cave della zona di Monreale e Bocca di Falco, il che agevolerà la datazione del pavimento.
E’ in corso una valutazione con la Soprintendenza degli scavi effettuati per la individuazione di un percorso alternativo del canale fognario, anche attraverso la realizzazione di ulteriori saggi. Sarà necessario procedere ad una variazione dell’appalto per il completamento dell’opera.