PORDENONE – Un professore residente in Sicilia, in servizio temporaneo a Pordenone, è indagato per truffa ai danni dello Stato e certificazioni false, dopo aver collezionato 769 giorni di assenza in tre anni scolastici, giustificati attraverso certificati medici e congedi parentali.
L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza che ha scoperto come l’uomo, durante i periodi di assenza, prestasse consulenze aziendali. Il docente è stato segnalato alla Corte dei Conti per un presunto danno erariale di 110 mila euro.
Le verifiche condotte, anche attraverso acquisizioni documentali ed escussioni testimoniali, hanno permesso di accertare come l’uomo, per svolgere i propri incarichi extra scolastici, non solo non avesse ottenuto la preventiva, obbligatoria, autorizzazione dall’Amministrazione di appartenenza, ma avesse omesso di dichiarare agli Enti e società presso i quali avrebbe svolto la sua attività professionale di essere dipendente pubblico.
Il Gip, su richiesta della Procura della Repubblica, ha già emesso un provvedimento di sequestro preventivo di 13 mila euro corrispondenti alle indennità (di malattia o per congedo parentale) anticipate dall’Amministrazione di appartenenza, per conto dell’Inps, e illecitamente percepite dal professore. Provvedimento che è stato confermato anche da parte del Tribunale del Riesame.
Il prof indagato per truffa ai danni dello Stato, 47 anni, abita in provincia di Agrigento, dove il suo legale avrebbe voluto spostare le indagini. A luglio, il collegio presieduto dal giudice del Tribunale di Pordenone, Alberto Rossi, ha rigettato l’istanza: l’inchiesta resta in Friuli e la somma sotto sequestro. Il docente è stato in servizio dal 2016 al 2019 all’istituto tecnico industriale Kennedy di Pordenone, dove insegnava Matematica applicata.
Dei 769 giorni complessivi di assenza, 310 erano riferiti a congedi parentali e i restanti 459 giustificati da certificati di malattia firmati da un medico di base di Agrigento. Le Fiamme Gialle hanno ricostruito gli spostamenti del docente durante le assenze e, incrociando dati riferiti a pedaggi autostradali o prenotazioni alberghiere, hanno scoperto che mentre era in malattia o congedo parentale andava a fare consulenze in altre località italiane.
Tra le diverse società per le quali ha prestato servizio ce n’è anche una del Ministero Ambiente e tutela del territorio, dalla quale ha ottenuto quasi 40 mila euro. Da quanto si apprende, in passato ha svolto anche importanti incarichi amministrativi nella città dove risiede.