CATANIA – Tre gruppi criminali che gestivano tre fiorenti piazze di spaccio sono stati disarticolati da un’operazione antidroga dei carabinieri. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, su richiesta della Dda della Procura, nei confronti di 20 persone, due delle quali sono attualmente irreperibili. Quindici degli indagati sono destinatari di un provvedimento restrittivo in carcere. Tre sono stati posti ai domiciliari. Sei degli indagati erano già in carcere
L’operazione, denominata Quadrilatero – quello formato dalle vie Avola, San Damiano, Testai e la piazza Cosma e Damiano -, coordinata dalla Dda e condotta dalla Compagnia Fontanarossa dal dicembre 2018 al dicembre 2019, ha fatto luce su un vasto giro di cocaina, crack e marijuana nello storico rione San Cristoforo.
Nella zona di San Cocimo, roccaforte degli affiliati all’omonimo gruppo capeggiato da Maurizio Zuccaro, organico alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Nei confronti degli indagati i carabinieri del Comando provinciale, supportati da nuclei elicotteri e cinofili, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, su richiesta della Dda, che ipotizza, a vario titolo, i reati di tentata estorsione, estorsione in concorso, associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso. Tra gli arrestati c’è anche Concetta Zuccaro, 67 anni, sorella del boss ergastolano Maurizio.
Nello spaccio venivano coinvolti anche bambini di circa 10 anni, ai quali veniva affidato il compito di incassare i soldi e di indicare ai clienti dove ritirare la sostanza stupefacente. Le telecamere nascoste dei carabinieri hanno ripreso un bambino che prende i soldi, poi guarda con attenzione la banconota da 20 euro ricevuta, e quindi indica al cliente col dito il luogo, per terra, dove è nascosta la dose che ha comprato.
Nei video si vede anche una donna spacciare alla presenza dei suoi due figli: uno che ha meno di 10 anni e le sta accanto, mentre l’altro è così piccolo che è in una carrozzina. Le immagini mostrano anche pusher che, su uno scooter, consegnano la droga direttamente su strada al cliente che aspetta in un’auto posteggiata ai margini di una strada.
Ma anche uno spacciatore ritirare l’incasso e contare i soldi. Una donna pusher che cede una dose e recupera la cocaina da un tombino utilizzato come nascondino e anche un debitore, in ritardo con i pagamenti, picchiato e inseguito per strada.
Trovato anche un libro contabile (la ‘carta delle piazze di spaccio’) dove venivano annotati i proventi dell’attività illecita e il quantitativo di droga venduto quotidianamente. Scoperte anche due tentate estorsioni, a una farmacia e a una concessionaria di autovetture, e una riuscita, col metodo del ‘cavallo di ritorno’ per restituire al proprietario un’auto rubata.
“Un imprenditore vittima di estorsione non solo non ha collaborato ed è stato reticente, ma anche cercato di sviare le indagini e per questo è stato denunciato per favoreggiamento personale”, ha rivelato il comandante provinciale dei carabinieri di Catania, il coloNnello Rino Coppola. “Le indagini – ricostruisce Coppola – erano state avviate dopo la denuncia di una vittima di estorsione e hanno consentito di individuarne gli autori. Resta quindi vivo l’imperativo di denunciare, fidandosi delle forze dell’ordine e della magistratura: è l’unico modo per riuscire a debellare le organizzazioni mafiose in maniera efficace tempestiva in Sicilia”.
Destinatari di misura cautelare in carcere: Pietro Basso, 42 anni; Francesco Cilenti, 31 anni; Alessandro Foti, 54 anni; Salvatore Franceschini, 31 anni, già detenuto; Giuseppe Gentile, 34 anni; Anna Gravino, 57 anni; Concetto Francesco Greco, 37 anni, già detenuto; Santo Musumeci, 30 anni, già detenuto; Mario Palazzolo, 34 anni; Daniele Pezzino, 30 anni; Giuseppe Romeo, 29 anni, già detenuto; Roberto Spampinato, 50 anni, già detenuto; Doriana Strano, 32 anni; Sebastiano Viscuso 43 anni, già detenuto; Concetta Zuccaro, 67 anni.
Destinatari di misura cautelare degli arresti domiciliari: Vasile Alin Lazar, 34 anni; Antonio Gianluca Pennisi, 38 anni; Danilo Emilio Ventura, 32 anni.