CATANIA – La musica come strumento educativo e sociale, il progetto “Musicansieme a Librino” s’intona perfettamente con la voglia di riscatto delle periferie, luoghi da “rianimare” anche attraverso iniziative di aggregazione ed inclusione. E sono i giovani i destinatari ed i messaggeri di un progetto, partito quasi per gioco e cresciuto a vista d’occhio, tanto da ritagliarsi uno spazio importante per decine di famiglie catanesi.
Contagioso l’entusiasmo, sentita e coinvolgente la partecipazione dei presenti.
Periferie esempi di bellezza, ma anche di problemi con lo Stato impegnato in prima linea nel piano resilienza che prevede massicci investimenti per il Sud.
“Lo Stato è nelle periferie perché le periferie sono il luogo dello Stato. Sono il luogo del Paese – ha detto il ministro per la Famiglia ile Pari opportunità Elena Bonetti – Dobbiamo anche uscire dalla retorica che mette in ordine di graduatoria il centro e le periferie. Non c’è periferia che non sia luogo di umanità, di comunità, sulla quale bisogna investire. La responsabilità dello Stato – ha proseguito il ministro – è rendere queste periferie luogo di cultura, di educazione, di umanità rinnovata promuovendo servizi ed infrastrutture e progetti come quello di Librino.
Noi stiamo investendo nelle famiglie non tanto per dare sussidi e assistenza ma per promuovere autonomia e progettualità, primo fra tutti con lo strumento straordinario e storico dell’assegno unico universale, che ha iniziato ad entrare nella famiglie del nostro Paese. Abbiamo aumentato del 50 per cento le risorse destinate alla politiche familiari – ha proseguito – e da gennaio diventerà una forma strutturale. Parliamo di cifra alte e significative. In Sicilia abbiamo più della metà dei minori che sta già ricevendo circa 150 euro al mese. Credo che questo sua la la risposta concreta ai bisogni de nostri cittadini”.
BONETTI: “FEMMINICIDI, FENOMENO ABERRANTE”. La visita del ministro per le Pari opportunità Bonetti è stata anche occasione per parlare di femminicidi. “Il fenomeno della violenza contro le donne è un fenomeno aberrante che ha visto numeri aumentare durante la pandemia. E’ una fenomeno che va sradicato, ripudiato. Le strade sono segnate, sono tracciate. La strategia nazionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne le individua chiaramente; su questo siamo impegnati: alleanza tra tutti i soggetti che sono coinvolti, tavoli regionali istituzionali nella città e a livello di governo che siano però il luogo di una costruzione di processi concreti di prevenzione e di protezione e di accompagnamento delle vittime per un percorso di fuoriuscita”.
“E’ chiaro – ha aggiunto – che serve il contributo di tutti: dagli enti locali, forze dell’ordine mondo della sanità. Vanno sostenuti con convinzione. La mia intenzione è di rendere strutturale il finanziamento per la rete dei centri antiviolenza della case rifugio. Va poi promosso – ha concluso la ministra – un processo culturale che rimuova la disparità di genere. Solo con il pieno raggiungimento della parità di genere, solo con la piena autonomia, anche finanziaria, delle donne, noi potremo davvero avere gli strumenti per eliminare definitivamente questa aberrante tragedia”.